Chiamata a rispondere alle 'semplici ma esigenti' richieste del
programma funzionale per le 'vacanze' di una signora milanese
(qualche stanzetta in più, con un bagno, per gli ospiti; un'altezza
minima dei vani superiore ai tre metri e, immancabile, la vista
verso il mare in tutte le camere), l'architetto ha subito costatato
che non potevano essere risolte all'interno della superficie coperta
consentita dalle norme locali. È stato così che la ricerca della
cubatura integrativa è stata risolta, come recita la relazione di
progetto, 'frazionando il volume complessivo in due parti: volume
edificabile e volume aggiunto e imprimendo il movimento a
quest'ultimo'. Una strategia che ha generato 'una configurazione
variabile' del complesso edificato, basata sulla dipendenza
strutturale del volume aggiunto da quello edificabile, e nella quale
le sezioni e l'altezza del solaio di copertura sono fatte in modo da contenere i due corpi distinti e un terrazzo coperto.
Il corpo fisso, riservato alla casa padronale, è realizzato con
elementi prefabbricati di cemento armato, quello mobile, destinato
alla residenza degli ospiti, con struttura di ferro. Il movimento
di questo secondo corpo avviene lungo due binari ancorati alla
struttura portante del terrazzo. In fase di chiusura esso rientra
completamente sotto il piano di copertura e coincide, di fatto, con
i sistemi di chiusura, assicurando, insieme a una serie di pannelli
pivotanti e ad alcuni rudimentali ma funzionali dispositivi interni,
un'efficace difesa anti-effrazione.
Volumi mobili
Nella campagna di Noto una casa per vacanze realizzata da Maria Giuseppina Grasso Cannizzo offre una soluzione esemplare alla questione della ricerca di superfici e volumi aggiuntivi.
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- Roberto Zancan
- 22 dicembre 2011
- Noto
Chiusa, la casa si presenta quasi priva di dettagli e modanature, a parte la struttura portante del terrazzo sulla quale sono ancorati i due binari lungo i quali scorre il corpo mobile