Nel cuore di un quartiere nato per ospitare la borghesia milanese emergente a cavallo fra ‘800 e ‘900, là dove storicamente sorgeva l’antico Lazzaretto e oggi centro istituzionale della città attraversato da importanti trasformazioni urbane così come da una vivacità etnica e culturale, l’architetto Gino Guarnieri sceglie di ricavare dal sottotetto demolito di un edificio in stile eclettico neo-romanico datato 1913, la casa e lo studio per sé e la sua famiglia.
Una struttura quasi interamente lignea a doppia falda trasforma in pochi giorni il lastrico solare frutto della demolizione della precedente copertura.
L’intervento, che nell’approccio al tempo stesso deciso e discreto si contraddistingue per l’utilizzo di un linguaggio contemporaneo dalle linee essenziali, è dettato dal rispetto e la valorizzazione degli elementi compositivi del manufatto esistente, dal rapporto con gli edifici limitrofi e dal rigoroso allineamento con le finestre del piano sottostante.
Unico gesto libero e ludico, la realizzazione di un patio completamente invisibile all’esterno, con vista sul cielo e sugli antichi camini in mattoni rossi dell’edificio contiguo.
L’articolazione degli interni è il frutto di una continua ricerca dell’architetto sui temi della domesticità e degli spazi nella dimora per la famiglia contemporanea.
La zona giorno, organizzata attorno a un mobile-quinta in ferro e legno laccato si configura come un sistema di spazi della convivialità, un susseguirsi di ambienti fra loro comunicanti e al tempo stesso schermati, dotati ognuno di una propria funzione e identità, di volta in volta connotati da oggetti, finiture, dimensionamento e uso della luce differenti.
La zona notte, organizzata invece lungo un corridoio di distribuzione attrezzato, ospita la camera padronale e tre camere da letto dotate di bagno personale, una per ciascun figlio. Tre ambienti essenzialmente neutri e uguali fra loro, sufficientemente attrezzati per essere contenitori reali, simbolici e ideali degli anni della crescita.
L’evidente rimando all’abitazione tradizionale borghese milanese e ai suoi maestri si coglie invece nella scelta raffinata dei materiali di finitura e nel disegno accurato dei complementi d’arredo.
Pavimenti monomaterici in conglomerato cementizio misto a pietrisco levigato in opera presenti in ogni ambiente della casa e intonaci per esterni che sconfinano in interno, si affiancano alle boiserie in legno naturale, ai rivestimenti in velluto utilizzati per disimpegni e anticamera e ai marmi colorati e venati utilizzati, oltre che per i tradizionali rivestimenti dei bagni, come pannelli decorativi nelle zone pranzo e notte.
- Progetto:
- via Settembrini 9
- Programma:
- Recupero di sottotetto in edificio storico ad uso residenza unifamiliare
- Architetti:
- studioAmilano
- Team di progetto:
- Gino Guarnieri, Jacopo Agnolazza. Collaboratore esterno Luca Mercatelli
- Superficie:
- 228 mq
- Luogo:
- via Settembrini, Milano
- Strutture:
- Ferraro Case in Legno
- Arredi su misura:
- Arredamenti Arbusta
- Serramenti:
- Cobola Srl