Per la costruzione della nuova sede, lo studio di architettura giapponese R/Urban Design Office ha ristrutturato il piano terra di un edificio a cortina, che affaccia da un lato su una larga strada trafficata e dall’altro su uno stretto vicolo residenziale. Originariamente il locale era suddiviso tra un’attività commerciale e uno spazio residenziale. I progettisti, rimuovendo il muro di mezzo e integrandoli in un’unica sezione, hanno realizzato un nuovo luogo di lavoro aperto, dove passano il vento, la luce e le persone.

Il tori doma è il nome dato, nelle case giapponesi, allo spazio non asfaltato che collega l’ingresso principale e l’ingresso secondario. Ispirandosi alla tradizione, lo studio ha reinterpretato la metratura a disposizione come un percorso pedonale che mette in connessione diretta le due strade. Infatti, l’ufficio presenta una fascia larga 3,5 m continua senza alcun divisorio verticale, mentre il resto dello spazio a disposizione è stato suddiviso in sei spazi di servizio, da destinare a uno spazio per riunioni, un magazzino, un bagno, un toilette, una cucina, uno spazio d’archivio e un’entrata secondaria.

Il precedente inquilino aveva, inoltre, usato fino al confine della strada come spazio interno privato, ma i progettisti hanno arretrato la posizione della porta d’ingresso di circa un metro, per rimandare al tipico spazio semi-privato giapponese, engawa. All’ingresso, poi, sono state installate porte scorrevoli con un telaio di legno, composte da tre moduli con lastre di policarbonato ondulato e una grande porta scorrevole a filo con una lamiera di acciaio zincato. Al fine di supportare un uso degli spazi diversificato e libero, gli infissi e le tende interne sono stati progettati per consentire il cambiamento modale dello studio. Se si aprono completamente le porte scorrevoli con lastre di policarbonato, lo spazio tori doma sarà collegato alla strada larga attraverso l’engawa, mentre se la grande porta scorrevole viene aperta, lo spazio per le riunioni sarà collegato alla città. “Progettando la variazione dei collegamenti multipli tra spazi interni/esterni o tra stanze, crediamo che possa essere diventato uno spazio di lavoro con l’atmosfera di apertura alle diverse possibilità” afferma infatti il progettista.