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15 progetti che non vediamo l’ora di scoprire alla Milano Design Week 2024
Tra grandi installazioni e prodotti innovativi, ecco un’anteprima della redazione di Domus di alcuni dei progetti più interessanti che vedrete nella settimana del design milanese.
Foto Alberto Strada
Courtesy Artemide
Courtesy Archivio Alessandro Mendini
Courtesy We Make Carpets
Courtesy Alcova
Courtesy Bottega Ghianda
Courtesy Moroso
Courtesy Design Variation
Courtesy Stellar Works
Courtesy Cosentino
Courtesy Mcm
Foto Weston Wells
Courtesy Fiemme Tremila
Courtesy Nilufar
Courtesy Azimut
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- La redazione di Domus
- 12 aprile 2024
Anche quest’anno la Milano Design Week, che animerà la città dal 15 al 21 aprile, aprirà al pubblico con un vastissimo repertorio di prodotti, mostre e installazioni site-specific, vera espressione della direzione in cui si sta muovendo il design oggi. Tra i progetti più interessanti spiccano quelli firmati dai grandi nomi dell’architettura, come la nuova lampada trasparente di Herzog & de Meuron per Artemide, il tavolo dalle gambe asimmetriche di Alvaro Siza o l’iperfunzionale serie Inter di Neri&Hu.
Non mancheranno imperdibili mostre, come quella su Alessandro Mendini con oltre 400 opere del maestro, e grandi installazioni sparse per tutta la città, tra cui Earthik Lab, un progetto di Formafantasma che pone l’accento sull’importanza dei processi produttivi. In fine, anche quest’anno Domus parteciperà attivamente con la presentazione del guest editor 2024 Norman Foster, il 16 aprile al Politecnico di Milano, e due tour tematici guidati (già sold out).
Sfoglia la gallery per scoprire tutti i progetti.
Nasce da un rapporto di collaborazione di oltre 30 anni ed è frutto di un decennio di lavoro questa nuova collezione di divani, tavoli e madie che vede nell'alluminio lucidato l'elemento unificante, arricchito da vetro, travertino e pelle. Con Andromeda, lo studio fondato nel 1991 da Debra Lehman Smith e Jim McLeish per sviluppare progetti di architettura e design ha voluto creare pezzi che si potessero adattare a contesti diversi: ambienti di lavoro e luoghi di rappresentanza, ma anche spazi domestici. Il Teatro Andromeda in Sicilia è il luogo scelto da Studio Klass, art director dell’azienda, per fotografare la collezione. “La purezza di questo luogo ci è subito parsa in grado di restituire quella linea sottile tra delicatezza e severità, cuore concettuale della collezione e di UniFor", spiegano. L'allestimento nello showroom di viale Pasubio ricreerà quel set tramite pedane ispirate al movimento rotatorio delle sedute del teatro e imponenti Ledwall curvi. All'esterno, una pedana circolare presenterà al pubblico l’intera collezione rivolgendola verso il cielo.
La nuova lampada progettata dallo studio svizzero per Artemide unisce uno studio ottico brevettato alla bellezza del vetro lavorato a mano. Essenziale nella forma (un corpo trasparente coronato da un disco metallico orientabile, fissato grazie a una sfera magnetica), è tecnologicamente raffinata nel funzionamento: una lente opportunamente collocata nella base indirizza il fascio di luce verso il disco che la riflette a sua volta nel vetro. Spiegano i progettisti: “Boltons incoraggia l’interazione e l’esplorazione dei principi fondamentali dell’illuminazione”.
“Io non sono un architetto. Sono un drago”. Con una testa da designer, il corpo da architetto, le mani da artigiano, il petto da manager, la pancia da prete, i piedi da artista, le gambe da grafico e la coda da poeta. La personalità eclettica di Mendini è al centro della mostra curata da Fulvio Irace e allestita da Pierre Charpin, con oltre 400 lavori. Nell’impluvium, Philippe Starck completa il racconto del mondo Mendini con un’installazione immersiva, mentre nella sala cinema ci sarà un documentario di Francesca Molteni.
A dispetto del nome che hanno scelto (We Make Carpets, “facciamo tappeti”), le opere dei tre artisti olandesi non sono tappeti, ma piuttosto complesse installazioni artistiche site-specific, create in loco con meticolosità, dopo un lungo lavoro di ricerca e di test effettuati nel loro studio. La loro tecnica, dal 2009, è sempre la stessa, semplice e ben collaudata. Una volta scelto il materiale – di solito oggetti di uso quotidiano, come spugnette abrasive, forchette di plastica, cannucce, pasta o mollette da bucato – e ispezionato il luogo, Marcia Nolte, Stijn van der Vleuten (designer) e Bob Waardenburg (artista visivo) posizionano ogni singolo pezzo con cura e attenzione. Partono dal centro e procedono verso l’esterno, senza schemi definiti, prima (“improvvisando un po’ come un trio jazz”, dicono), con molte ore di lavoro e altrettanta pazienza. Nella boutique di Issey Miyake, daranno vita a quattro “tappeti-non tappeti”, usando solo spiedini di legno e spilli. “Ispirati dai prodotti Issey Miyake”, spiegano, “con questo progetto vogliamo valicare i confini tra arte, design e artigianato mostrando qualcosa che si identifichi con uno di questi o tutti e tre insieme”.
La settima edizione di Alcova, a cura di Valentina Ciuffi e Joseph Grima, si sposta fuori Milano, a 15 minuti dalla città, nelle due storiche Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi, vicinissime tra loro, che saranno rivitalizzate da giovani designer, istituzioni e aziende. I filoni di ricerca si rinnovano, ma sono sempre all’insegna della sperimentazione, tra arte e design. Tra le tante proposte, c’è grande attesa per l’installazione di Junya Ishigami per la galleria Maniera, pensata per una piccola grotta nascosta nel parco di Villa Bagatti Valsecchi.
Dopo la libreria da tavolo Helena e la sedia Farfallina, il maestro lusitano torna a disegnare un altro raffinato arredo di legno per Bottega Ghianda. Desencontro (‘scontro’ in portoghese) è un tavolo minimale e leggero. In sostanza, si tratta di un sottilissimo foglio di acero sostenuto da quattro agili gambe disposte in modo asimmetrico. Come un puzzle geometrico, permette di creare composizioni diverse: quadrate o rettangolari, di diverse dimensioni.
Ormai da una decina d’anni, Moroso affianca all’offerta del proprio marchio quello della collezione realizzata con il team creativo di Diesel, di cui la poltrona Puff-D è l’ultima nata. Caratterizzata da forme morbide e accoglienti, è un pezzo informale, con le pieghe del rivestimento lasciate volutamente in disordine, definite da un pattern che esalta l’aspetto spontaneo e non convenzionale della seduta. Sottolinea questa impostazione concettuale il meccanismo di fissaggio del rivestimento che avvolge la struttura: si richiude sul fondo con un elastico.
Tra i luoghi che vivranno una seconda vita durante il Salone c’è un’autorimessa in zona Darsena, ultimata alla fine degli anni Quaranta nell’edificio progettato da Marco Zanuso. I suoi 3.000 m2 su due livelli, connotati da ampie vetrate riquadrate, saranno trasformati nella sede di Design Variations nel segno della sostenibilità. Gli ampi volumi della location verranno scansiti da quinte di mattoni di cemento di canapa posizionate a secco, quindi facili da montare e smontare, poi rimessi sul mercato per essere riutilizzati a fine evento. A impatto zero sull'ambiente.
Con un allestimento di piastrelle di cotto rosso, una tensostruttura e finestre con infissi d’acciaio nero, Neri&Hu, direttori creativi del brand giapponese Stellar Works, rendono omaggio all’edificio che lo ospita, progettato da Marco Zanuso nel 1946 con pitture murali dell’artista Gianni Dova. Design e architettura collaborano nelle cinque nuove collezioni di arredi firmate dagli stessi Neri&Hu e Stefan Scholten. Tra queste, l’iperfunzionale Inter comprende un appendiabiti e una console che giocano sull’interazione tra elementi verticali e orizzontali.
In pieno centro città, Andrea Trimarchi e Simone Farresin promettono di far intraprendere un viaggio esperienziale e trasformativo verso la produzione etica e tracciare le basi per l’avvio di una nuova superficie. Il titolo della loro installazione, Earthik Lab, è un riferimento diretto alla terra, quella che serve per realizzare i materiali per rivestimenti di Cosentino, partner del progetto. Intento comune è creare consapevolezza dell’importanza di un processo produttivo etico.
Alla sua prima Design Week, Mcm (Modern Creation München), brand tedesco della moda di lusso, propone una collezione di arredi ‘indossabili’ progettati da Atelier Biagetti. Li definiscono oggetti multifunzionali, trasformisti, pensati per lo stile di vita dei nomadi digitali. È una collezione un po’ ribelle che s’ispira ai principi del Bauhaus. La mostra, curata da Maria Cristina Didero, gioca tra realtà e metaverso. “Le stanze di Palazzo Cusani sono un’estensione verso un altro mondo”, spiegano Alberto Biagetti e Laura Baldassari, “dove avatar potrebbero indossare gli oggetti”.
Sarà l’edificio da sempre chiamato Trifoglio, progettato tra il 1953 e il 1961 dallo storico direttore di Domus Gio Ponti, a ospitare la conferenza del guest editor 2024 della nostra rivista, nel segno di una continuità di visione e impegno. Nella sua lectio, Foster parlerà di futuro, di come il mondo del progetto può aiutare a fornire risposte utili ad affrontare le sfide più urgenti dell’abitare, in linea con la sua Domus di quest’anno, oltre che con il suo approccio al progetto e con la ricerca portata avanti con la sua Fondazione. Appuntamento il 16 aprile alle 17.
Oltre al lancio dei nuovi prodotti – cinque frassini thermowood della collezione Luci di Fiemme – il brand trentino Fiemme Tremila presenta la Piccola biblioteca del bosco, un progetto della creative director Anna Quinz, da anni impegnata nell’analisi dell’ecosistema montano e nella rilettura dell’immaginario alpino. A disposizione del pubblico ci sarà una selezione di letture, saggi, romanzi e albi illustrati e alcuni libri immaginari con copertine disegnate da Studio Babai, utilizzando legni di recupero dell’azienda. I titoli di questi volumi di fantasia saranno gli incipit di nuove storie che l’azienda racconterà online.
Tonalità pastello e sfumature fluorescenti. Lampi metallici e riflessi di luce. Forme monumentali e linee ipnotiche. La nuova collezione dello studio multidisciplinare e laboratorio di arte, collectible design e arredo Draga & Aurel, al secolo Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, per Nilufar è all’insegna della sperimentazione di finiture e materiali. Tra le novità, il set di tavolini Glaze e l’armadio Glint, frutto della loro ricerca su trasparenze e materiali inaspettati come la lucite, una plastica traslucida simile al vetro, unita al metallo.
Azimut presenta alla Design Week il nuovo yacht Seadeck 6, con lo scafo progettato da Alberto Mancini e gli interni curati da Matteo Thun e Antonio Rodriguez, pionieri nell’uso di materiali sostenibili, riciclabili e riciclati. Sarà ormeggiato al centro dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, con un allestimento firmato Amdl – Michele De Lucchi, un percorso che unisce arte e natura, colori, suoni e profumi, illuminato da una gigantesca luna che si riflette nell’acqua della storica piscina milanese.