Fiera Milano, Corso Italia, 20017 Rho
16-21 aprile, h. 9:30-18:30
Oltre a titoli che hanno segnato epoche, e ritornano continuamente tra citazioni eterne di stili e personaggi, David Lynch è riuscito a traumatizzare o ispirare intere generazioni con degli spazi, oltre che delle storie: grande regista cinematografico tra gli anni ‘80 e i ‘90, croce e delizia di Hollywood, maestro nello scandagliare l'inconscio, i suoi limiti, i suoi orrori e i suoi paradossi, Lynch da qualche anno non gira più film, fa più che altro il guru, girando il mondo con conferenze sulla meditazione.
Dalla sua carriera cinematografica però abbiamo ereditato l’interno asfissiante di Blue Velvet, il panico da drappi rossi e pavimenti zigzaganti della Loggia Nera di Twin Peaks, ipercubi capaci di contenere un universo, spazi interstiziali che sono rimasti di culto nella cultura popolare.
Probabilmente nel tentativo di ammiccare al pubblico del Fuorisalone, il Salone ha chiamato Lynch in fiera, dove il regista presenta due “stanze per pensare” gemelle. Luoghi paradossali anche nell'intenzione, visto che quasi nessuno dei visitatori è lì per pensare, quasi tutti per scattarsi un selfie. Intanto David Lynch, maestro del paradosso, probabilmente se la ride. Di sicuro, in perfetta coerenza con tutta la sua linea artistica, non risparmierà alla psiche del suo pubblico, già provata da fiera, preview e cocktail, alcun colpo.