In “A Mobeveable Feast”, Ernest Hemingway raccontava del suo folle amore per la città di Parigi: un turbine di incontri, amore, arte, vino, rum, tra indirizzi di alberghi, caffè e ristoranti. Si può prendere in prestito il titolo dello scrittore americano per provare a definire la Milano di questa settimana. Una “festa mobile”, in una città sui blocchi di partenza, pronta a sprigionare quell’energia che ne fa, da sempre, la sua forza – già i futuristi avevano provato a imprigionarla nelle tele cariche di tensione, di macchine fumanti, di cantieri e cavalli in corsa. Milano, tenutasi a bada dopo 2 anni di stop, è ora pronta ad accogliere gli stanchi e accaldati pellegrini del Salone del Mobile anche la sera. Basta le feste per pochi, la città vuole essere più inclusiva: oltre ai palazzi signorili, i cortili e i giardini costellati di luci da balera, si aprono le architetture industriali inserite in ampi progetti di riqualificazione urbana, nel nobile tentativo di preservare l’esistente e reinvestire sul passato, attribuendogli nuovi significati.
Guida alle feste della Milano Design Week
Location esclusive, ville storiche, edifici abbandonati e spazi verdi all’aria aperta. I migliori eventi serali in occasione della Milano Design Week dove la musica fa da protagonista.
Courtesy Snøhetta
Courtesy Lambrate Designc District
Courtesy Spazio Fase
Courtesy Bra-Very Bar
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- Cristina Moro
- 07 giugno 2022
Come in una grande festa di paese, si aprono portoni, musei, piscine, saracinesche rugginose e cancelli di fabbriche abbandonate: si può sostare, ballare, bere, nei giardini De Carlo della Triennale (7 giugno, dj Ilaria Gr, dalle 18,30 e Dj Mace,dalle 21.30), a bordo vasca dei Bagni Misteriosi restaurati da Michele De Lucchi (8 giugno, Design Party Luce & Acqua, dalle 19:00), nel giardino di una villa Liberty in zona Lambrate ma si può anche andare oltre, nel fuori Salone “diffuso”, a visitare il design belga all’Atelier Baranzate e lo Spazio Fase, nell’ex cartiera di Alzano Lombardo. La settimana si conclude in Piazza del Cannone, per il party di chiusura. La piazza, attorno all’Arco della Pace, vedeva, nel 1946, una folla di monarchici nostalgici riuniti durante il referendum per la Repubblica italiana. Domenica si saluteranno invece i seguaci - o meno – del design. Milano si riassetta e riconverte in un dinamismo proprio, che la investe e la sveglia; sempre un po’ più aperta, più ampia, e internazionale.
Immagine in apertura: Triennale Milano, foto Gianluca Di Ioia
La serata di lunedì 6 ha luogo in uno dei siti che contribuiranno alla trasformazione della città dei prossimi anni: gli spazi dell’EX Macello di Milano si aprono al pubblico prima che inizino i lavori per accogliere uno dei più grandi interventi di social housing europei. Il progetto comprenderà il nuovo polo didattico e culturale nato dalla collaborazione di IED, Fondazione Politecnico e degli studi di architettura Snøhetta, Barreca & La Varra, Chapman Taylor, Cino Zucchi e Stantec. Qui, lo studio Le Cannibale affida lo scettro della prima serata a Tyler Ov Gaia, curatore ecologista e dj (che vive appartato sull’Isola d’Elba). Sarà lui ad accompagnare con i suoi vinili i pellegrini della Design Week sino alle prime luci dell’alba.
I sopravvissuti alla prima giornata di rodaggio, con i piedi gonfi e gli IPhone già colmi di fotografie, possono replicare la sera del 7 giugno a BASE Milano, in zona Tortona, storico polo manifatturiero di fine Ottocento dove si costruivano locomotive e carrozze ferroviarie, in disuso dagli anni Settanta. Oramai tappa fissa dei frequentatori del Salone, l’ex sito industriale si definisce un “luogo di formazione permanente al servizio della città e delle industrie creative”. Dalle 22 parte We will design, con la musica house made in Bergheim (celebre club techno di Berlino) di Tama Sumo e del dj milanese Fabio Monesi, sino alle 3 del mattino.
Metà settimana, taniche di caffè, brioche e si riparte. Si è ancora giovani dentro, si finge di non fare fatica. La giornata si conclude nel verde del Giardino Ventura, 3500 mq di alberi nella zona industriale di Lambrate, intorno alla villa Liberty costruita da Angelo Bombelli, industriale delle costruzioni metalliche che collaborò con i maggiori architetti e ingegneri del ‘900. Realizzò, ad esempio, la famosa Torre del Parco (la Torre Branca) progettata da Gio Ponti nei giardini della Triennale e che svettava fiera sulla città ante grattacieli delle archistar. Dalle 18.00, Giardino Ventura sarà lo scenario per Design AD-VENTURE Festival, con la musica techno house contaminata dal sound dell’elettronica cinese della DJ Luwei e di Velasco, progetto musicale di Francesco Villa, dove l’elettronica si fonde con sound tradizionali.
Per i più avventurosi, ci si può spingere oltre. Con il tram 12 e una passeggiata di 10 minuti si raggiungono i Baranzate Ateliers, a nord ovest di Milano, che ampliano la proposta dei distretti canonici, aprendo la fabbrica di macchine da cucire Necchi. L’area abbandonata è la sede dei Zavantem Ateliers, un luogo per incontrare e scoprire il lavoro di artisti e designer belgi, che nella scelta della location dichiarano i loro obbiettivi di rigenerazione degli spazi e possibilità di espansione collettiva. L’atelier è aperto tutti i giorni sino alle 22, e mercoledì 8 ospita Je T’aime Party X Collectible Fair, dalle 22 alle 04.
Giovedì sera gli eventi sono tra la zona Isola Garibaldi e Monumentale: o ai piedi del Bosco Verticale, il grattacielo giardino progettato da Stefano Boeri Studio e inaugurato nel 2014, oppure negli spazi della Fabbrica del Vapore, l’area industriale che agli inizi del ‘900 ospitava la Ditta Carminati, Toselli & C., operante nella produzione di materiale ferroviario e tramviario e da anni riconvertita a centro culturale e ricreativo. Qui, dalle 19.00, promesse di vino e musica all’Urban Garden Party.
Nel week end, due serate fuori dai soliti percorsi al Carroponte di Spazio Fase, all’interno dell’ex Cartiera Pigna di Alzano Lombardo, a 10 minuti dall’Aeroporto di Orio Al Serio. L’area industriale è un laboratorio di rigenerazione urbana di 33.000 mq, che vuole contribuire al rilancio socio-economico del territorio attraverso la memoria delle sue radici manifatturiere. Venerdì 10 (dalle 18.30) e Sabato 11 (alle 21.00), si potrà accedere a Mu.De. by night, serate di musica elettronica internazionale, con il produttore tedesco Christian Löffler e Lorenzo Senni, a capo dell’etichetta sperimentale “Presto!?”.
Domenica 12, i saluti finali saranno in Piazza del Cannone (dalle 18.00 alle 00.00, con DJ Tagliabue e Fabio Monesi). Chi non fosse ancora sazio potrà conoscere la realtà del Circolo Arci Biko, associazione di promozione sociale e spazio creativo dall’anima soul-black 'n funk, nel quartiere della Barona. In occasione della Design Week, Arci Biko porta per la prima volta in Italia il sound di Griselda, casa discografica indipendente di hip hop (Griselda Official Party, hosted by Rome Streetz). Dopodiché, doccia fresca e ciabatte, e una mappa della città da riscrivere.