Biga, una lampada che non è solo una lampada

Oltre a essere una luce, fa anche da comodino e postazione di ricarica. È il frutto di un pensiero sulle nuove esigenze abitative che la giovane azienda di illuminotecnica Lym porta avanti da sei anni. Ne abbiamo parlato con Davide Deplano, uno dei fondatori.

Mentre il dibattito sulle micro case continua a crescere, fomentato dall’aumento dei costi e dalla densità abitativa delle città, e mentre in Italia ci interroghiamo su come si possa vivere in 20 mq, la progettazione subisce un’evoluzione inevitabile, misurandosi con le esigenze dell’abitare contemporaneo e generando architetture e prodotti sempre più orientati verso nuovi paradigmi.

Il design di Biga, un progetto di Marco Zito per Lym, si muove in questa direzione: comodino, lampada e postazione di ricarica allo stesso tempo, la console racchiude in un unico oggetto tutte le funzioni che vorremmo al lato del letto, ma ridotte in uno spazio piccolissimo (la profondità della mensola è circa la metà di un foglio A4). Quest’anno, ha ottenuto anche il premio per il Compasso d’Oro Adi 2024 “per aver interpretato i nuovi bisogni abitativi fatti di spazi sempre più ridotti dalla pressione economica dello sviluppo urbano nel mondo globalizzato” sostiene la giuria.

Con una placca frontale colorata e personalizzabile, tra echi di Memphis e suggestioni minimaliste, Biga è dotata non solo di porta Usb ma anche di ricarica wireless, grazie a una tecnologia integrata direttamente nello spessore della mensola che si attiva appoggiando il cellulare. La luce led, regolabile in tre diversi livelli di intensità luminosa, è orientata da un faretto che può essere inclinato e ruotato di 360°, e il doppio interruttore regola anche l’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione generale della stanza. 

Per noi, i tre parametri fondamentali nel futuro dell’illuminazione sono adattabilità, intelligenza e mobilità.

Davide Deplano, cofondatore di Lym

Biga è solo una delle “lampade intelligenti” di Lym, che punta sul concetto di “luce in movimento” (Lym è l’acronimo di Light your movement). L’azienda è friulana e giovanissima, e da 6 anni svolge una ricerca sulle nuove tecnologie nell’ambito dell’illuminotecnica. “Fin dall’inizio, abbiamo intrapreso un importante processo di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’illuminazione. Il primo biennio di vita di Lym è stato incentrato puramente sullo studio della luce, secondo quelli che ancora riteniamo i tre parametri fondamentali nel futuro dell’illuminazione: adattabilità, intelligenza e mobilità” spiega Davide Deplano, cofondatore di Lym. 

Il ristorante DanielCanzian a Milano e la lampada Suro disegnata da Marco Zito per Lym

Con pochi anni di esperienza alle spalle, l’azienda ha sviluppato 5 brevetti, ma mira ad ampliare il proprio portfolio continuando a puntare su innovazione e made in Italy. Questa attitudine ha portato Lym a collaborare anche con realtà prestigiose che sposano la stessa filosofia, come il ristorante dello chef Daniel Canzian a Milano, dove le lampade da tavolo ricaricabili Suro dell’azienda friulana, anche nella versione con il vaso in vetro di murano, sono disposte sui tavoli del locale. 

“Lym ha la fortuna di nascere in un territorio caratterizzato da un indotto ricco di specializzazioni che ci permettono di spaziare nelle tecnologie costruttive meccaniche e nei materiali utilizzati” conclude Davide, raccontando che sta lavorando a due nuovi progetti per il 2025, di cui però non anticipa dettagli.

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