È una storia che rimonta all’inizio dell’umanità, quella delle penne. Sono i loro progenitori, i primi utensili a incisione, a segnare il passo tra la lunga notte della preistoria, antro della lenta evoluzione dei primi ominidi, e la storia in senso proprio, identificata dalla codifica del racconto in testi scritti.
Dopo questo lungo tempo di incubazione, l’improvvisa accelerazione che la tecnologia della scrittura ha assunto dalla fine del XIX secolo non è stata solo una formidabile successione di invenzioni tese ad ovviare gli innumerevoli inconvenienti dovuti alla gestione dell’inchiostro, come le macchie ricorrenti e l’intrinseca difficoltà nel trasporto. In questo ristretto arco di tempo, la diffusione della stilografica e soprattutto l’intuizione geniale della penna a sfera, con le sue varianti roller e gel, vanno letteralmente di pari passo con la progressiva diminuzione dell’analfabetismo, segnando una stagione di grande democratizzazione della scrittura. Una rinnovata accessibilità, indubbiamente, che non escluderà comunque l’esistenza di mercati e modelli di nicchia dalle alte prestazioni e dall’inequivocabile valore di status symbol, per molti un vero e proprio feticcio in cui ritrovarsi e a cui giurare fedeltà, oltre che da difendere con partigianeria.
Se la diffusione della penna sembra in parte retrocedere di fronte alla progressiva capillarizzazione e miniaturizzazione degli schermi digitali con tastiere incorporate, non di meno questo prodotto ha nuove avvincenti sfide davanti a sé. Con una produzione annuale di 50 miliardi di penne a sfera che finiscono in discarica, è evidente la necessità di ripensarne il modello in chiave circolare grazie a materiali riciclati e riciclabili. Ancora, la diffusione della stampa 3d apre frontiere fantasiose, sebbene ancora di nicchia, per nuovi, ipotetici usi. Possibilità ancora tutte da collaudare che per il momento non mettono in discussione la nostra affezione per certi modelli, il loro valore di archetipo, e il ruolo romantico che ancora attribuiamo a questo imprescindibile strumento di autoespressione.