Fondato a Kiev da Victoria Yakusha nel 2014, Faina Design è uno degli esponenti del nuovo design minimalista da collezione, dove il carattere scultoreo degli oggetti si fonde con la rarefazione degli ambienti, alla ricerca di una risonanza emotiva. Per Yakusha, la possibilità di interpretare questo codice con originalità si lega ad un lavoro di riscoperta delle tradizioni locali, per riportarne alla luce le tecniche artigianali e l’antico portato simbolico e culturale.
Descrivi il tuo stile come una forma di “minimalismo vivo” che esprime “laconicità enfasi dei sentimenti”. Si tratta di prerogative che emergono come risposta ad un contesto sociale o che rispecchiano la tua natura e il tuo profilo di designer?
Il “minimalismo vivo” è una combinazione di due delle mie più grandi passioni – la natura e l’approccio minimalista. Mi sono sempre piaciute le forme semplici e laconiche, un design onesto che, senza pietà, taglia tutte le cose che non sono necessarie, creando degli interni “emozionalmente puliti”. Quando combini questo modo di pensare con gli elementi naturali, con un potere senza fine, con la bellezza della scoperta e dell’imperfezione, come insegna la natura, ottieni uno stile minimalista vivo e originale – senza spazio per fake o copie.
Faina rivendica un legame molto forte con la tradizione artigianale ucraina. In che modo specifici lasciti culturali hanno dato forma ai vostri progetti?
Uso le tecniche artigianali locali per un approccio sostenibile al design così da enfatizzare l’importanza della connessione con le nostre radici culturali. L’Ucraina ha tradizioni centenarie che poche persone al mondo conoscono o hanno avuto modo di sentire. In Ucraina, per molti anni non abbiamo dato attenzione alle nostre radici culturali. Quando ho iniziato, tra il 2014 e il 2016, a scoprire l’artigianato durante numerose spedizioni nei villaggi ucraini, nei musei di arte e folklore, negli incontri con gli artigiani, ho compreso tutto il potere della conoscenza dei materiali, dell’uso rispettoso delle risorse naturali, della portata delle forme e dei simboli che erano incapsulati nell’artigianato da così tante generazioni. Ho deciso di dargli una voce e di integrare l'artigianato nel design contemporaneo. Nella mia collezione di tappezzeria, ad esempio, uso alcuni vecchi simboli slavi che rimandano all’energia femminile e alla forza – l’Albero della vita, il Centro dell’universo, la Dea di Makosh, il simbolo dell’ordine. Essi aggiungono talmente tanto potere al design contemporaneo, hanno il valore di una dichiarazione per quanto riguarda gli interni, che puoi capirne l’influenza anche se non hai radici ucraine e non sai cosa significhino.
Una delle caratteristiche più vivide delle vostre collezioni è il rivestimento che caratterizza alcuni pezzi quali Ztista. Di che tipo di procedimento si tratta?
La nostra collezione biologica Ztista, che in ucraino significa “fatto di un impasto”, è un grande esempio del mix tra passato e futuro, tradizioni e visione futuristica. Ztista ha una struttura in metallo riciclato, ricoperta di una finitura ecologica per evitare la corrosione, e ancora cellulosa (carta riciclata), lino, argilla, bastoncini di legno e paglia – è certamente un pezzo di design sostenibile, creato con cura per il pianeta. Allo stesso tempo, collaboriamo anche con artigiani locali che usano una tecnica centenaria, conosciuta come “valkuvannia”. È un processo di rotolamento primitivo, usato in molti procedimenti costruttivi di capanne ucraine, che con cui si riveste una superficie solida usando un mix di paglia, fieno e argilla naturale. Adoro questa tecnica, perché mantiene visibile tutte le imperfezioni della texture: puoi letteralmente vedere le impronte del suo autore e la sua influenza sulla superficie.
Avete recentemente presentato a IDS Toronto la versione biologica e 100% riciclata di Ztista. La sostenibilità è un tema che vi sta a cuore? Come è possibile implementarla in maniera concreta, al di là di facili etichette?
Il design non riguarda soltanto i materiali, ma anche la longevità di un oggetto nella tua casa e per le generazioni future. Dovremmo scegliere con cura i nostri mobili, perché il nostro ambiente genera un grande impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. Penso che nel futuro le persone cambieranno radicalmente il modo in cui scelgono i mobili e le luci per le loro case e i loro uffici, e le sceglieranno come “partner” o “amici” – per gli stessi valori e principi, e non seguendo solo lo stile o il colore, ma con una prospettiva a vita. Per questo i designer dovrebbero creare oggetti tenendo a mente questo principio.
I tuoi progetti variano di scala, passando dall’oggetto agli interni. Quali sono gli ultimi lavori di architettura di interni che avete completato?
Un nostro progetto recente è la nostra galleria a Bruxelles, Faina House. È una struttura in legno a due piani che abbiamo trasformato in una galleria di design accogliente, con una vasta esposizione dei nostri mobili di minimalismo vivo e un arredamento di Faina. Stiamo lavorando al layout di un ristorante minimalista a Kiev e ad un progetto per un eco villaggio in Europa, un complesso di 22 case eco-friendly con un sistema di protezione termica, illuminazione economica, pannelli di paglia e un tetto di canna naturale.
- Marchio:
- Faina Design
- Progettista:
- Victoria Yakusha
- Location:
- Kiev