Il termine "Frankfurt" (Francoforte) identifica una salsiccia e una città allo stesso tempo, combinando i piaceri della tavola e il viaggio in una sola esperienza. Per questo motivo e con l'obiettivo di creare un nome semplice e facilmente memorizzabile, Daniel Perez e Felipe Araujo dello studio Denys & von Arend, hanno proposto "Stazione Francoforte" non solo come nome del ristorante, ma anche come linea guida del progetto. "Da questa 'stazione', ma senza muoversi, ci imbarchiamo in un viaggio culinario, temporale e geografico: le ricette sono pensate in modo da soddisfare l'appetito, ma fanno anche viaggiare indietro nel tempo, fino al classico diner americano degli anni Cinquanta, con pareti piastrellate e scintillanti superfici metalliche", spiegano i designer.
Denys & von Arend: Frankfurt Station
Giocando con l'idea di viaggio culinario, temporale e geografico, il ristorante barcellonese disegnato da Denys & von Arend s'ispira ai diner americani degli anni Cinquanta.
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- 03 maggio 2013
- Barcellona
Il progetto dello spazio, dettato dalla geometria allungata del locale, è ispirato a una banchina e a un vagone ferroviario. A pochi metri dall'ingresso, il bancone laterale è stato trattato come una grande scrivania/banco bar dove sono visualizzate le diverse "destinazioni". Nella sala da pranzo retrostante, gli avventori siedono come su una carrozza di treno: su file di due sedili l'una di fronte all'altra separate dal tavolo, mentre alla pareti una serie di vetrine retroilluminate espongono diversi tipi di birre.
Per applicare in modo efficace il concetto di "low cost di qualità" all'interior design, sono state privilegiate finiture dai prezzi accessibili e basso livello di manutenzione. Variare colore è stato sufficiente per valorizzare questo tipo di rivestimenti. Le tradizionale piastrelle 10x10 cm, per esempio, sono riproposte leggermente virate in una tonalità verde, che ricorda una piscina vintage, con stuccatura grigio antracite.
Nei bagni, l'alternanza di colori contrastanti si discosta dagli schemi più tradizionali dei servizi di un locale pubblico. Il parquet di legno del pavimento, da tempo in disuso nei locali pubblici, viene nuovamente impiegato in questa "stazione" nella sua versione ad alto traffico: ceramica effetto legno. L'alternanza di texture – geometriche e organiche – e di finiture – piastrelle e legno – si staglia contro la sobrietà dello sfondo grigio scuro. L'involucro neutro di soffitti e pareti scure, è punteggiato da lampade dall'aspetto industriale, installate in modo domestico.
Visivamente parlando, è difficile separare l'immagine di una stazione ferroviaria dalla tipica profusione di messaggi scritti. Per ricreare lo stesso tipo di effetto, è stato il "rumore visivo" è stato tradotto in una texture grafica liscia, che descrive il viaggio e i messaggi a esso correlati. Una combinazione equilibrata di tipografia e pittogrammi aggiunge un appeal estetico alle pareti. Come risultato, l'immagine coordinata dell'azienda assomiglia inconfondibilmente a uno dei sistemi di metropolitana più popolari e più antichi del mondo: quella di Londra. L'insegna frontale del ristorante, i menu, la segnaletica interna, e anche il lettering dei cartelli con gli orari di apertura combinano il tradizionale, ma efficace, binomio icona + testo, che rende immediata e universale la comprensione.
Questo gusto ludico di mescolare e fondere concetti sta rapidamente diventando la cifra stilistica dello studio. Spiegano i designer: "Cerchiamo di rappresentare il dialogo corrente e costante tra spazi pubblici e privati, tra l'interno e l'esterno o tra aree destinate a scopi diversi (per es. ristorazione e trasporto) e, andando al di là di considerazioni pratiche, cerchiamo di creare un'alternanza anche a livello formale ed estetico, per trasmettere l'onnipresente dialettica tra luce e ombra, luminosità e opacità, policromia e monocromia e immagine e testo".
Frankfurt Station
c/ Creu Cuberta 35, Barcellona
Design: Denys & von Arend
Team di progetto: Daniel Pérez e Felipe Araujo
Area: 96 mq
Cliente: Samuel Xu
Completamento: gennaio 2013
Fotografo: Víctor Hugo