L'importanza della Scuola di Ulm nella storia del design sta nella severa metodologia imposta all'elaborazione del progetto. Concentrandosi sul lavoro interdisciplinare e sull'analisi oggettiva del progetto rifiutò dl intendere il design come attività artistica e cercò di estendersi, attraverso l'industria, a tutti i percorsi della vita. La scuola fu apprezzata in tutto il mondo per la sua prospettiva incentrata sul design dei sistemi invece che su quello di prodotto. Nelle parole dei curatori: "Il panorama della storia ancora non scritta del design della fine degli anni Ottanta rivela la realtà di alcune scuole di design esemplari che hanno esercitato un influsso internazionale, tra cui la Hochschule für Gestaltung Ulm. Molte delle innovazioni introdotte da queste scuole nella formazione e nella prospettiva analitica e metodologica sono oggi patrimonio comune, parte integrante della didattica e della prassi professionale del design. Nel mondo urbanizzato di oggi il design dei sistemi è diventato una necessità, e la didattica del design si è adattata a questa esigenza di evoluzione metodologica."
L'idea fondamentale è mostrare come i mobili, le auto, la segnaletica delle vie cittadine e degli aeroporti, l'immagine coordinata e la comunicazione visiva dell'informatica e della telefonia siano progettati come sistemi
Espai 1, DHUB, (Montcada, 12), Disseny Hub Barcelona, Barcellona
Curatori: Neus Moyano, Javier Nieto, Guillermo Zuaznabar