Tuttavia non solo temi e 'categorie' della mostra spingono il discorso del progetto in direzioni nuove (e talvolta si spingono in direzioni opposte, come in un tiro alla fune), ma la pura esistenza di questa mostra, che cerca di dar forma a una realtà amorfa come il "progetto grafico" dell'ultimo decennio (comunque lo si definisca), forza la lingua a contorcersi in nuovi linguaggi e il cervello a torcersi di conseguenza. Prova numero uno: il giorno dopo la mia visita alla mostra ho preso un caffè con Blauvelt al bar del Walker. Mi ha parlato di una comitiva di studenti che di recente ha visitato la mostra, e in particolare di un chiacchierone che è sbottato in un: "Magico! È come passeggiare in un blog vivente".
L'esistenza di questa mostra, che cerca di dar forma a una realtà amorfa come il "progetto grafico" dell'ultimo decennio (comunque lo si definisca), forza la lingua a contorcersi in nuovi linguaggi e il cervello a torcersi di conseguenza
Katya Tylevich
fino al 22 gennaio 2012
Walker Art Center
Minneapolis