Dove c’è ombra, insomma, c’è vita di relazione, si creano delle opportunità. E, se per gli abitanti del sud del mondo, il clima impossibile è un dato di fatto, per quanti non vi sono abituati è un elemento che salta immacabilmenten all’occhio. Come nel caso del gruppo di studenti londinesi della Architectural Association Omid Kamvari, Asif Amir Khan, Pavlos Sideris, lo scorso aprile in Brasile per un workshop. Insieme ad alcuni colleghi della Universidade Federal de Recife (André Moraes, Cynthia Pereira, Adryana Rozendo) hanno messo a punto un sistema per regalare un po’ di fresco alla favela do Pilar, del tutto priva di spazi comuni per i suoi abitanti, compressa tra la zona industriale e il vecchio porto della città di Recife.
Quattro ore di lavoro, manodopera non specializzata e meno di 100 euro, gli unici elementi necessari per montare una piccola tensostruttura artigianale in tela gialla dalla forma flessibile, sospesa da terra e fissata dove era possibile: ai muri e ai tetti delle abitazioni, alle cisterne d’acqua, alle vetrine dei negozi, ai pali dell’elettricità. E.S.