Sotto ogni punto di vista Barcellona e Bangkok hanno ben poco in comune. Il clima e la topografia delle due città, il fisico e il temperamento dei loro abitanti non potrebbero essere più differenti. E nonostante l'influenza livellatrice della civiltà occidentale, neppure le opere e gli oggetti, spagnoli e siamesi, hanno alcunchè in comune. Specialmente l'architettura. Con una eccezione: Gaudi sembra gettare un ponte multicolore tra l'Occidente e l'Oriente. Dove egli può dare campo libero al suo personalissimo mondo di forme - come nel tetto di Casa Mila e al Parco Guell - la sua immaginazione si fa prodigiosamente orientale. È come se il suo tappeto volante personale lo trasportasse dal rigore di una città spagnola a un mondo fantastico di eccitazione visuale.
La parentela tra certi templi Siamesi e le torturate escrescenze delle costruzioni di Gaudi appare persino nei particolari minuti, come nell'uso di piastrelle di ceramica; anzi, di frammenti di ceramiche rotte, di vasellame rotto, usato con grande freschezza. Ma i mosaici di Gaudi sono piatti, e le composizioni un po' casuali, quasi al modo di tappeti di toppe. La tecnica siamese è invece più delicata, più attenta, quasi appassionata.
Queste pareti non contengono che dei vuoti. Le scale non conducono a nessun posto. L'architettura qui si fa giuoco dell'architettura. Eppure c'è un certo tocco magico, in questo: queste costruzioni racchiudono un incantesimo: hanno l'aria di essere 'abitate' sebbene siano proprio l'opposto delle rovine. C'è qualche cosa di lunare, in esse, anche quando il sole è allo zenith. Sono labirinti di un più alto ordine, in cui nessuno si perde, dove ogni cosa è chiara come la luce del giorno; il sogno di un giorno di mezza estate, per così dire.
Queste pareti non contengono che dei vuoti. Le scale non conducono a nessun posto. L'architettura qui si fa giuoco dell'architettura. Eppure c'è un certo tocco magico, in questo: queste costruzioni racchiudono un incantesimo: hanno l'aria di essere 'abitate' sebbene siano proprio l'opposto delle rovine.