Nel 2026 Rimac lancerà in Europa il robotaxi Verne a guida autonoma

L’azienda croata famosa per le supercar di lusso ha annunciato un nuovo marchio per il trasporto urbano.

Il produttore croato di supercar Rimac Automobili, già nota come Bugatti Rimac, muove i primi passi nel mondo dei veicoli autonomi con il lancio del nuovo marchio Verne. Il progetto, il cui lancio ufficiale è previsto per il 2026, mira a ripensare il trasporto urbano con una flotta di robotaxi elettrici completamente autonomi. Il nome Verne è chiaramente un riferimento al romanziere francese Jules Verne che, secondo l'azienda, "utilizzava il tema del viaggio come forza motrice della sua narrazione".

A differenza delle soluzioni proposte da concorrenti come Waymo, il robotaxi Verne è un’auto a due posti più piccola e lussuosa. L'auto è dotata di capacità di guida autonoma di livello 4 grazie all’integrazione del sistema di Mobileye e sarà priva di volante.

Il robotaxi Verne. Foto Verne & Rimac Automobili

Gli interni del nuovo robotaxi riflettono l'esperienza di Rimac nella costruzione delle auto di lusso. L’auto è dotata di un display gigante da 43 pollici e di un sistema audio premium con 17 altoparlanti che consentirà agli utenti di collegare i propri smartphone e ascoltare musica o podcast. Tramite un’app dedicata, i passeggeri saranno in grado di controllare ogni aspetto dell'esperienza di viaggio, dalla temperatura interna all'illuminazione.

Nonostante le caratteristiche di alto livello, il servizio di robotaxi Verne sarà "accessibile a tutti”, o almeno così assicura il fondatore di Rimac Automobili, Mate Rimac. Se tutto andrà secondo i piani, Verne debutterà a Zagabria, in Croazia, per poi espandersi rapidamente in tutto il continente. L'azienda ha già concluso accordi con 11 città in Europa, Regno Unito e Medio Oriente, mentre sono in corso trattative per portare il servizio in altre 30 location in tutto il mondo.

Se Rimac riuscirà nell’espansione da esclusivo marchio di lusso a fornitore di servizi di mobilità autonoma, sarà soprattutto grazie a un finanziamento di 200 milioni di euro ottenuto dall’Unione Europea. I fondi sono stati assegnati all'azienda nell'ambito del piano di aiuti post-covid alla Croazia. L’operazione ha suscitato non poche polemiche in Croazia. La parlamentare e ricercatrice croata Katarina Peović ha addirittura definito Mate Rimac come “la Elizabeth Holmes dei Balcani”, con un riferimento alla fondatrice della startup-truffa Theranos.

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