Lo studio di architettura messicano Centro de Colaboración Arquitectónica ha realizzato un padiglione in legno per Casa Wabi, l’istituto artistico che ogni anno commissiona un padiglione architettonico sul terreno che circonda il centro progettato da Tadao Ando. Situato appena fuori Puerto Escondido, in Messico, The Orchid Pavilion é una semplice struttura in legno che funge da tettoia per una passerella incassata nel terreno di colore rosa, con panchine lungo i lati e ghiaia negli spazi tra le lastre.
Il nuovo padiglione per le orchidee che affianca Casa Wabi di Tadao Ando
Lo studio Centro de Colaboración Arquitectónica ha disegnato per l’istituto d’arte messicano una piccola architettura di legno capace di ricreare il microclima adatto alla crescita dei fiori.
Photo Rafael Gamo
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- Romina Totaro
- 13 febbraio 2024
La piccola architettura ha nella sua composizione alcuni elementi per la raccolta dell’acqua e per creare al suo interno un microclima adatto alla coltivazione di orchidee. Per creare un ambiente umido, infatti, lo studio ha inserito delle vasche di argilla lungo l’apice della struttura, con ciotole aperte verso il cielo per raccogliere la pioggia che poi filtra nello spazio sottostante per creare un sistema di irrigazione a goccia. Lungo la passerella, sono stati lasciati dei fori aperti, esponendo la ghiaia sottostante, in modo che l’acqua possa gocciolare nello spazio ed evaporare, sostenendo la vita all’interno. All’estremità della passerella, di fronte alle scale, è stata installata una piccola bacinella con un rubinetto per consentire ai visitatori di bere, accanto alle orchidee.
Una serie di vasi appesi alle travi della struttura raccoglie poi le orchidee, provenienti dalla zona. Lo studio ha dichiarato di voler combinare la sensibilità giapponese con il lavoro di artigiani locali che utilizzano materiali locali. “In primo luogo, il padiglione è una macchina semplice e austera”, ha dichiarato Cca. “La brezza e il calore permettono alle orchidee di bere l’acqua direttamente dall'ambiente, eliminando la necessità di annaffiare manualmente gli esemplari”.