Utili, dilettevoli e spesso assolutamente brutte. Spazi più piccoli, città sovraffollate e la necessita di percorrere meno chilometri hanno portato a sperimentazioni fallimentari e grandi successi. In Giappone per esempio le microcar sono un'istituzione: le chiamano Keicar e dalla seconda guerra mondiale rallegrano le strade con le loro forme giocose che sembrano uscite direttamente dai manga.
Nel selezionare dieci modelli iconici è però il caso di iniziare dall’inizio del secolo scorso, dal 1911, quando compare la Violette di Marcel Violet (l'uomo nella foto), una «cyclecar» (in italiano autociclo) che è tra le nonne delle microvetture. Si posizionava infatti a metà strada tra una vettura e una moto, con la leggerissima carrozzeria automobilistica abbinata a un motore a uno a due cilindri. Il risultato era una biposto economica che beneficiava di agevolazioni fiscali, ma l’arrivo della catena di montaggio di Henry Ford segnò la sua fine.