Le api sono importanti. Le api sono in pericolo. Il destino dell’uomo su questo pianeta è direttamente connesso a quello delle api. È un qualcosa che ci siamo sentiti ripetere infinite volte da più di vent’anni, da quando le api hanno cominciato a morire improvvisamente, in modo quasi misterioso. Douglas Coupland, padrino della Generazione X, ha dedicato un romanzo a un futuro in cui le api sono estinte, e l’ultimo episodio della terza stagione della celebre serie distopica Black Mirror è ambientato proprio in un mondo in cui insetti drone hanno sostituito le api. Svariati documentari sono stati dedicati al tema (Vanishing of the Bees, More than Honey e altri).
Ed è in questo scenario che nel 2017, complice l’eredità di un nonno apicoltore, nasce Beeing e l’idea del B-Box, l’arnia urbana che quest’anno si è vista anche al CES. Dietro ci sono Roberto Pasi, fondatore, e Gabriele Garavini, cofondatore, due trentenni che si sono conosciuti nell’acceleratore di startup dell’Università di Bologna. Nel 2018 l’ingresso di un business angel permette “di passare dal sogno alla realtà”, commenta Pasi. L’anno successivo, la campagna su Kickstarter. L’obbiettivo di Beeing è tutelare le api, digitalizzare l’apicultura, puntando sulla sensoristica digitale per apicoltori, (l’“Internet of Bees”), e fare leva sul ruolo dell’apicoltura urbana per la transizione verso le città sostenibili.
Tramite le api e il miele che producono si può infatti monitorare la qualità dell’aria. “Le api sono potenti bio-indicatori“ spiega Roberto Pasi. “Abbiamo integrato questi elementi in un progetto di sostenibilità ad alto impatto sociale e ambientale, che abbiamo chiamato City of well-beeing”. Un progetto che prevede l’installazione in città di arnie smart B-Box e che vedrà la luce a Venezia, con Venice Calls, una giovane organizzazione no profit nata per tutelare l’ecosistema lagunare. Saranno installate due B-Box, di cui una alla Giudecca. Che ripristeneranno la presenza di api in Laguna – ogni arnia ne contiene circa 50mila –, saranno un hub per diffondere l’apicoltura urbana, controllando al tempo stesso l’inquinamento cittadino – le api coprono un diametro di 6km dall’alveare con i loro spostamenti. E ci sono altri progetti su Roma e Milano, spiega Pasi. La sfida? ”Rendere il progetto di Beeing scalabile in tutta Italia, ma anche all’estero, dove c’è un’altissima sensibilità sul tema delle api a livello pubblico e privato”.