Una giuria internazionale guidata dalla paesaggista Teresa Galí-Izard ha annunciato i vincitori annuali dell’European Prize for Urban Public Space, alla sua undicesima edizione. Con i dati sempre più allarmanti sulle isole di calore urbano e le innumerevoli altre complicazioni causate dal cambiamento climatico, saper disegnare spazi pubblici resilienti e aperti a una ricca biodiversità è una sfida sempre più importanti per architetti e paesaggisti.
Raccontiamo qui i primi cinque progetti classificati per l’importante riconoscimento europeo dedicato allo spazio pubblico urbano.
Catharijnesingel, Utrecht
Il progetto vincitore – selezionato tra un totale di 326 progetti provenienti da 35 Paesi diversi – ridisegna il canale Catharijnesingel di Utrecht, Paesi Bassi. Firmato da OKRA landschapsarchitecten, la giuria ha ritenuto che la ricostruzione del canale, così come il recupero di un parco lineare che corre lungo le sue sponde, sia un intervento esemplare per la sopravvivenza delle nostre città in questa nuova era climatica.
Il restauro paesaggistico comprende la riorganizzazione del traffico che occupava il sito, deviando le auto e dando la priorità ai pedoni, e la successiva estensione del percorso pedonale lungo il canale invita a un uso ricreativo e sportivo. Il recupero dell’accesso all’acqua è l’aspetto chiave di questo progetto, ricucendo il legame ormai perso tra i cittadini di Utrecht e il rapporto storico della città con l'acqua e il canale in un nuovo spazio.
Flow, Bruxelles
Progettata e costruita con la partecipazione di cinquanta giovani, Flow è la prima piscina all’aria aperta costruita a Bruxelles in quarant’anni. Con una struttura temporale, il progetto reintroduce un ricco luogo di incontro richiesto a gran voce dalla comunità attraverso il collettivo no-profit Pool is Cool. Trattandosi inoltre di un sistema semplice, economico e modulare che può essere facilmente costruito a più mani, rappresenta un buon esempio di come tutti possano partecipare alla creazione di uno spazio pubblico attivo e sano.
Hage, Lund
Un cortile nella periferia della cittadina svizzera di Lund – chiuso su tre lati da muri realizzati con mattoni recuperati da un edificio industriale demolito – diventa grazie al progetto di Brendeland & Kristoffersen architects un’alternativa alla logica della rapida urbanizzazione dei dintorni. Il proprietario del terreno ha deciso di non seguire lo sviluppo urbanistico dell’area, ma di lasciare che questa segua il proprio corso aperto ai cittadini con un’anticipazione di un’evoluzione graduale del luogo: un hortus inconclusus.
Saint Sernin Square, Toulouse
Il progetto per piazza Saint Sernin a Tolosa restituisce rilievo al tessuto urbano storico della città. Le automobili che occupavano la sua superficie sono state rimosse e gli alberi perduti sono stati reintegrati come organizzatori dello spazio pubblico. La semplicità della proposta, l’uso dei materiali e il riconoscimento del patrimonio del sito sono diventati i meccanismi del progetto per riattivare un nuovo spazio pubblico, un tempo compromesso, recuperando la sua dimensione verticale e stabilendo un’area che può ospitare una serie di usi pubblici.
“Sporta pils dārzi” urban garden, Riga
L’orto urbano comunitario “Sporta pils dārzi” è il risultato di un’iniziativa popolare per recuperare un lotto abbandonato e diventa una nuova tipologia di spazio pubblico. Il progetto consiste in un sistema di distribuzione di piante e di spazi interstiziali che saranno occupati durante eventi e incontri. Il progetto risulta in un nuovo sistema, modello di spazio urbano che incorpora logiche produttive, culturali e sociali e integra gli elementi naturali emergenti come parte dello spazio comunitario.