Paesi Bassi, Lussemburgo, Slovenia, Germania, Spagna, Italia, Belgio, Russia, Svizzera, Francia e Kosovo: la 15esima edizione della mostra biennale europea itinerante di arte contemporanea, Manifesta, quest’anno approda in Catalogna introducendo alcune novità.
Nata a Rotterdam nel 1996, Manifesta è una rassegna a cadenza biennale che si propone al pubblico come “piattaforma paneuropea per l’arte visiva contemporanea”, favorendo l'integrazione culturale a livello europeo.
Le regole sono sempre le stesse, ogni due anni la manifestazione si svolge in una località differente, scelta facendo fede alla mission del progetto: rivitalizzare città troppo spesso consideratee periferiche dal mondo dell’arte e della cultura contemporanea, ricche invece di tradizione e stimoli culturali.
La città scelta quest’anno era Barcellona, ma dal 8 settembre al 24 novembre 2024, sarà l'intera Catalogna ad essere animata da Manifesta con 12 settimane di mostre, eventi e conferenze distribuiti in 12 città, coinvolgendo oltre 90 partecipanti locali e internazionali.
Cosa vedere a Manifesta, la biennale nomade più famosa d’Europa
Barcellona non basta, Manifesta 15 si allarga alla Catalogna: guida alla nuova edizione dell’evento dedicato all'arte che quest’anno si è fatto ancora più grande.
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Arnau Rovira
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Arnau Rovira
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Foto © Manifesta 15 Barcelona Metropolitana | Helena Roig
Courtesy gli artisti, Fondazione In Between Art Film e Manifesta15
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- Giorgia Aprosio
- 06 settembre 2024
Decentralizzare per innovare
L’edizione 2024 di Manifesta segna una svolta importante, infatti, non solo per i temi trattati, ma soprattutto per il cambio di approccio. Per la prima volta, l’obiettivo della biennale nomade è quello di partire dalla già affollata Barcellona per decentralizzare l'infrastruttura culturale della regione. Una scelta che sembra riflettere il genius loci catalano, con la sua tradizione di egalitarismo culturale.
Quest’anno, Manifesta punta quindi a diffondere la cultura sul territorio, evitando la concentrazione tipica dei grandi eventi, spesso responsabile di processi di gentrificazione. L’obiettivo è favorire l’apertura, l’espressione collettiva e l’inclusione delle comunità locali. Esempio emblematico è stato il laboratorio di uncinetto organizzato dagli artisti Jin Choi e Thomas nei mesi di giugno e luglio per il progetto "Urchins" (2024). L'installazione, ispirata allo scheletro di un riccio di mare e pensata per omaggiare il patrimonio tessile e ittico di Barcellona, è ora esposta a The Three Chimneys.
Il programma prevede interventi artistici in luoghi storici e siti industriali di grande rilevanza, molti dei quali mai aperti al pubblico prima d’ora, trasformati per l'occasione in spazi espositivi di arte contemporanea.
Una dichiarazione d’intenti da parte di Manifesta, ma anche una sfida organizzativa non da poco, che richiederà un impegno maggiore sia in termini logistici sia da parte dei visitatori, invitati a spostarsi da una sede all’altra. Per questo motivo, abbiamo preparato una breve guida per orientarsi al meglio.
L’itinerario
Se hai poco tempo per visitare Manifesta 15, prova a cambiare prospettiva: invece di partire dalle opere da vedere, lasciati guidare da un itinerario che segue le attrazioni architettoniche della regione. Tra le tappe imperdibili ti consigliamo l’ex sede della casa editrice Gustavo Gili a Barcellona, i Tre Camini a Sant Adrià de Besòs e Casa Gomis a El Prat de Llobregat. Scopri l’itinerario completo nella nostra gallery.
- Manifesta15
- Barcellona e Catalogna
- dall'8 settembre al 24 novembre 2024
L'ex sede della casa editrice Gustavo Gili, famosa per aver pubblicato in lingua spagnola importanti autori nel campo dell'arte e dell'architettura, è un'icona del movimento razionalista catalano situata nel quartiere L’Eixample di Barcellona. Questo edificio ospita tre mostre d'archivio che rappresentano il cuore della rassegna. Da qui, Manifesta 15 si espande in tre aree geografiche: il Delta del Llobregat, il massiccio di Collserola e il fiume Besòs.
Three Chimneys a Sant Adrià de Besòs, con i suoi tre camini, è nota come la "Sagrada Família dei lavoratori", una centrale termoelettrica diventata simbolo del passato industriale della città. Le opere commissionate sono esposte negli spazi esterni e nella sala turbine. Tra questi le architetture temporanee di Carlos Bunga, i paesaggi futuristici di Julian Charrière e le installazioni immersive di Mike Nelson. Presenti anche i lavori di Niels Albers, Carolina Caycedo, Jeremy Deller, Alexandra Daisy Ginsberg, Asad Raza, Ugo Schiavi e le opere tessili di Aurèlia Muñoz. Tra le installazioni più affascinanti, URCHINS di Choi+Shine, ispirata allo scheletro di un riccio di mare. Non manca la presenza italiana con il duo Claire Fontaine.
L'Hospitalet de Llobregat, spesso abbreviata in L’Hospitalet o semplicemente L’H, è la seconda città catalana più popolata. Storicamente un centro dell'industria tessile nel XIX secolo, oggi è un vivace polo per il settore creativo. Non perdere Can Trinxet, un'ex fabbrica tessile che colpisce per la sua architettura e ospita una delle installazioni più affascinanti di Manifesta 15. Qui, l'artista visiva italo-senegalese Binta Diaw presenta un'opera che esplora temi di identità e cultura attraverso un dialogo innovativo tra materiali e spazi. L'esposizione include anche lavori di Ana Mendieta, Anca Benera & Arnold Estefan, Annette Barcelo, Antoni Tàpies, Carlos Pérez Siquier, Elmo Vermijs, Embassy of the North Sea, Enrique Ramírez, Felipe Romero Beltrán, Fina Miralles, Gözde İlkin, Ira Lupu, Katja Novitskova, La Casa dels Futurs, Larry Achiampong, Lin May Saeed, Lola Lasurt, Magda Bolumar, Manuel Chavajay, Matías Daporta, Moisès Villèlia, Paisanaje e Ruta Putramentaite.
Casa Gomis è una villa modernista eccezionale, situata a El Prat de Llobregat. Costruita nel 1963 dall’architetto Antoni Bonet come residenza privata per Ricardo Gomis, un ingegnere e membro dei gruppi ADLAN e CLUB49 assieme a noti artisti e intellettuali come John Cage, Merce Cunningham, Antoni Tàpies, Joan Miró e Joan Brossa— è un capolavoro architettonico solitamente chiuso al pubblico. Durante la visita, potrai scoprire la straordinaria collezione d'arte dei primi proprietari, tra cui un imponente arazzo in juta di Magda Bolumar Chertó e una serie di sculture di Moisès Villèlia, situate in un giardino progettato dallo stesso Villèlia. In occasione di Manifesta15 a collezione è arricchita da opere recenti di oltre 20 artisti, inclusi l’artista catalana Lola Lasurt, il collettivo multidisciplinare Embassy of the North Sea, opere site-specific di Larry Achiampong e lavori esemplari di Chiara Camoni, Ana Mendieta e Annette Barcelo.
Dedica una giornata alle città a nord-est di Barcellona, iniziando da Granollers, dove Manifesta 15 ti accoglie in quattro sedi diverse, tutte facilmente raggiungibili a piedi. Inizia la tua visita a La Porxada, costruito alla fine del XVI secolo come borsa del grano e diventato il punto focale di Granollers, dove puoi scoprire l'installazione sonora di Félix Blume. Prosegui poi al Natural Science Museum. A breve distanza, raggiungi la Roca Umbert, Fabbrica delle Arti, un’ex fabbrica tessile trasformata in centro per le arti e la cultura, con origini che risalgono al 1904. Infine, recati al Can Jonch, Cultural Centre for Peace, situato in una casa tra déco e modernismo catalano, dove Manifesta 15 presenta un'installazione video di MASBEDO nel giardino.
Prima di dirigerti a Granollers, ricorda di consultare il sito di Manifesta per non perdere gli orari della performance Ghost Soldier (Gabbing Away), il nuovo progetto del duo artistico MASBEDO che unisce le immagini del film "The War Game" di Peter Watkins, vincitore di un Oscar, con azioni dal vivo. Le immagini, rielaborate su cinque schermi, vengono proiettate all'interno di un rifugio antiaereo della città, evocando la memoria dei drammatici bombardamenti esplorando il confine sottile tra realtà e rappresentazione storica e cinematografica. Ogni performance ha una capacità massima di 20 persone e l'accesso è garantito in base all'ordine di arrivo. In corso dal 7 all'8 settembre 2024.