La vita in carcere nelle foto dei detenuti e degli agenti penitenziari

Una mostra al PAC di Milano mette in scena le complesse dinamiche che s’intrecciano all’interno di quattro istituti di detenzione.

Anche per questa sua ottava edizione il gioco di parole che dà il titolo all’iniziativa “Ri-scatti” trova piena ragione d’essere: dopo i senza fissa dimora, gli immigrati, le schiave sessuali, gli adolescenti malati di tumore o bullizzati o sopravvissuti a un sisma, al centro del progetto di quest’anno (sottotitolo: “Per me si va tra la perduta gente”) ci sono infatti i detenuti e gli agenti di quattro istituti penitenziari dell’area milanese.

Un’operazione mai tentata prima, quella che ha coinvolto sessanta ospiti e quaranta operatori in un corso di undici mesi tenuto dai volontari dell’omonima Onlus e da Diego Sileo, curatore del PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, dove, come sempre, viene allestita la mostra gratuita che porta a compimento il progetto. Visitabile fino al 6 novembre, il percorso espositivo è un tour de force claustrofobico e non gerarchico ma anche coinvolgente e paritario, in cui 800 delle 1500 foto prodotte ingabbiano e perturbano lo spettatore.

Leticia, 2022. Casa circondariale “Francesco Di Cataldo”, San Vittore
Leticia, 2022. Casa circondariale “Francesco Di Cataldo”, San Vittore

L’Istituto Penale per Minorenni di Milano “Cesare Beccaria”, la II Casa di Reclusione di Milano–Bollate, la Casa Circondariale “Francesco di Cataldo” a San Vittore e la I Casa di Reclusione Milano–Opera si aprono quindi agli sguardi del pubblico, in un intenso scambio dove in gioco non c’è tanto un’istanza estetica e concettuale che si appella a rappresentazione e interpretazione, quanto l’attivazione di relazioni più complesse che tocca tasti come il cambiamento, l’emancipazione, la dignità, il rispetto, la soggettività, il perdono e, tema contemporaneo sempre più caldo, il diritto all’auto rappresentazione.

L’inquadratura orizzontale usata per la maggior parte delle foto, così lontana dalle logiche di condivisione sui social, è indizio di un’intenzione documentativa prima che diaristica, mentre l’inedito e sorprendente dialogo che si instaura tra i partecipanti è la prova più concreta di quanto la fotografia, specie in modalità partecipata e collaborativa, possa rappresentare davvero uno strumento di conoscenza e, nel migliore dei casi, comprensione.

Titolo:
RI_SCATTI. Per me si va tra la perduta gente
Date della mostra:
Dal 9 ottobre al 6 novembre 2022
A cura di:
Diego Sileo
Sede:
PAC, Padiglione d'Arte Contemporanea
Indirizzo:
Via Palestro, 14, Milano

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