L'agenzia curatoriale e multidisciplinare Alter-Projects partecipa con un progetto satellite alla London Design Biennale 2021, alla Somerset House – categoria sezione Progetti Speciali – sotto la direzione artistica di Es Devlin. Rispondendo al tema dominante della risonanza, il progetto curato da Anne-Laure Pingreoun coinvolge lo studio francese Servaire&Co per la presentazione di Metronome, un'installazione audio-olfattiva capace di attivare una successione di suoni e profumi attraverso l'oscillazione di un grande metronomo.
La curatrice dice: “Vorrei che Metronome elevasse i visitatori su un piano di riflessione, memoria e risonanza collettiva, lontano dal caos dell'anno 2020. Vorrei che i visitatori si chiedessero davvero ‘questo mi ha colpito?’ per dare un senso di comprensione e riconciliazione, per emergere dall'esperienza sentendosi un po' più leggeri e un tutt'uno con i propri ricordi e sensi.” L’installazione infatti crea uno spazio immersivo giocando con le percezioni dei visitatori con lo scopo di riequilibrare (e forse trovare?) la loro pace interiore colmando il divario tra spazi e ricordi.
L’operazione è senz’altro ambiziosa. Evidenziando la nozione di risonanza sia a livello visivo che metaforico, la Biennale ospiterà installazioni che consentiranno agli spettatori di scavare in profondità nei loro ricordi emotivi scatenando emozioni. L’ispirazione proviene dal maestro della letteratura francese Marcel Proust e dal suo romanzo Alla Ricerca del Tempo Perduto, che incentra la sua narrazione sul tema della memoria spontanea, involontaria (ma incontrollabile); i visitatori di Metronome si troveranno davanti una sorta di altare dei sensi, che mira a creare una bolla temporale cercando di creare la condizione per la quale sia possibile riconnettersi con sé stessi e la propria memoria più lontana, profonda.
Questa esperienza multisensoriale mira a innescare una combinazione di sensazioni visive, olfattive e sonore e immergere gli spettatori in un viaggio interiore meditativo.
“Metronome è un omaggio ai sensi. Abbiamo voluto creare una capsula in cui i visitatori potessero abbandonare il mondo che li circonda insieme alla nozione di tempo, e creare un momento di meditazione e riflessione interiore. Abbiamo voluto testare come i nostri sensi considerando la fascinazione che subiamo dalla nozione di memoria involontaria”, aggiunge Pingreoun. Questa esperienza multisensoriale mira a innescare una combinazione di sensazioni visive, olfattive e sonore e immergere gli spettatori in un viaggio interiore meditativo - per portarli chissà dove.