Dal 2019 il quartiere di Bernard de Jussieu a Versailles – a circa 40 minuti di macchina dalla celebre reggia – sta investendo in una rigenerazione urbana e sociale attraverso la street art, trasformandosi in un museo a cielo aperto.
Succede grazie a Quai 36, associazione nata nel 2015 durante la creazione di alcune residenze artistiche alla Gare du Nord di Parigi. Da quel momento, sono nati vari progetti il cui tema portante è il ruolo della natura e dell’istinto animale nelle nostre vite. Il progetto #1096 a Versailles ha portato in un anno 10 artisti internazionali per 10 grandi facciate di 150 metri quadrati ciascuna: prima Eron (Italia), Telmo Miel (Olanda), Waone (Ucraina), Seth (Francia), Jade Rivera (Perù) e, dall’estate 2020, Aryz (Spagna), Sainer (Polonia), Pastel (Argentina), Mona Caron (Svizzera) e Saddo (Romania). Qui, la connessione tra uomo e natura ha come punto di partenza il botanista Bernard de Jussieu che ha dato il nome al quartiere.
La natura fiorisce sui grandi palazzi di queste strade, come in Respire di Seth, in cui una bambina si aggrappa a un telo svelando un giardino rigoglioso (un probabile omaggio al trompe l’oeil, tecnica che storicamente fu sviluppata in questa città). Lo stesso effetto si ha in Le Monument di Eron, in cui mani tridimensionali paiono infrangere la bidimensionalità della superficie nel tentativo di trattenere delle colombe in volo. E ancora, in The Curious Botanist di Waone, l’alter ego di Bernard de Jussieu viene ritratto nell’intento di osservare un fiore con una lente di ingrandimento, nella quale si proietta però la sua stessa immagine. Nell’intento di offrire concretamente un impulso culturale e dinamico e lavorare a stretto contatto con la comunità, Quai 36 organizza laboratori artistici partecipativi per famiglie e bambini.