Tra i vari cambiamenti epocali post-Covid c’è stata anche la presa di consapevolezza da parte di un numero più ampio di aziende sui benefici dello smartworking, dal minor impatto ambientale alla riduzione di stress dei propri dipendenti. Una buona notizia per chi, grazie a questa nuova modalità, può risparmiarsi ore prima passate quotidianamente sui mezzi per raggiungere il luogo di lavoro, oppure disporre del proprio tempo più liberamente.
Da prospettive troppo ottimistiche, però, ha deciso di metterci in guardia DirectApply, un sito di ricerca che ha denunciato le insidie del lavoro da remoto, attraverso un’indagine condotta insieme a un team di psicologi ed esperti di fitness. Il risultato finale – e non troppo felice – è Susan, la smartworker del futuro, un modello nella quale collimano anni di abusi prodotti da una vita sedentaria e passata lontano dalla luce del sole. Gli effetti sono evidenti e spiegati con minuzia: a partire dall’arrossamento degli occhi, dal moltiplicarsi delle occhiaie, dalla perdita dei capelli e dall’opacità della pelle, Susan assomiglia a un distopico uomo di Neanderthal in versione hi-tech. Un’involuzione umana causata da una tecnologia che ha finito per chiudere il cerchio. Per non parlare dell’alienazione sociale e dei danni articolari, di postura, del tech neck (una nuova nomenclatura che indica il collo incassato nelle spalle) e, grande classico, l’obesità.
In realtà non è da escludere che molti degli effetti indicati dalla società DirectApply siano causati da un eccesso di ore passate davanti a computer e altri device. Proprio ora che ci eravamo liberati dall’ambiente claustrofobico dell’ufficio per accomodarci nella tranquilla dimensione domestica, scopriamo che anche quest’ultima potrebbe rivoltarcisi contro. Ma non sarà, viene da domandarsi, la smodata dittatura del lavoro la vera insidia? A questo la ricerca del portale dedicato al lavoro non accenna, per ovvi motivi. Elenca, piuttosto, una serie di consigli su come evitare di assomigliare a Susan nei prossimi anni. Non ci resta che prendere nota.