Tutto è iniziato con risultati deludenti alle aste e fiere, incapaci di eguagliare i successi degli anni precedenti. Poi sono arrivati i dati di rapporti come l’Art Basel & UBS Global Art Market Report 2024 e il Deloitte Private Art & Finance a confermare quella che sembra dopo il successo degli ultimi due anni ha tutto il gusto di una self-fulfilling prophecy.
Nel 2023, le vendite globali sono scese del 4% rispetto all’anno precedente, attestandosi intorno ai 65 miliardi di dollari. Il mercato dell’arte sta rallentando.
E ora che siamo a uno stallo c’è da chiedersi cosa ci stessimo aspettando. È evidente che, al pari di molti altri settori, anche il mercato dell’arte non potesse certamente schivare le incertezze globali e le tensioni geopolitiche. che hanno frenato il collezionismo internazionale. La crescente difficoltà nel garantire una rete di interscambio globale ha ridotto il volume d'affari rendendo collezionisti e investitori più cauti. E i tennamenti sono capaci di innescare pericolosi effetti a catena in un settore notoriamente volatile come quello dell’arte.
La guerra russo-ucraina ha coinvolto prevalentemente il collezionismo russo, che si era indebolito sul mercato dell’arte internazionale già da qualche tempo. Il conflitto esploso il 7 ottobre, invece, coinvolge moltissimi collezionisti del mondo ebraico che, nonostante vivano in America, Inghilterra, o Parigi, sono comunque fortemente connessi con Israele
Mariolina Bassetti, Chairman Post-War & Contemporary Art Continental Europe, Chairman Christie's Italy, in Deloitte Private Art & Finance, 2024
Nel 2023, le vendite globali d'arte sono calate del 4% rispetto all’anno precedente, arrivando a circa 65 miliardi di dollari.
Certo, c’è da tenere conto di come il 2022 presentasse un caso più unico che raro, con una quantità incredibile di vendite di diverse single owner collection, tra cui quella di Paul G. Allen ($1,6 miliardi), Anne H. Bass e dei coniugi Ammann battute da Christie’s, nonché quelle dei coniugi Macklowe e di David M. Solinger (Sotheby’s), che da sole avevano totalizzato oltre 2,6 miliardi di dollari.
Ma nell’ultimo anno si è tentennato anche di fronte a pezzi dal valore indiscusso, con le vendite di opere oltre i 10 milioni di dollari diminuite del 22,2%. Se le vendite case d’asta sono diminuite del 7% rispetto all'anno precedente, quelle delle gallerie e delle fiere sono calate del 3%.
Un rallentamento generale che, come ha segnalato Zachary Small del New York Times, colpisce di riflesso anche le generazioni future di artisti emergenti, le cui opere, acquistate a prezzi record durante la pandemia, vengono ora rivendute a cifre molto inferiori.
Un dipinto dell’artista ghanese Emmanuel Taku, venduto nel 2021 per 189.000 dollari, è crollato a soli 10.160 dollari all’asta quest’anno.
Zachary Small, A Sharp Downturn in the Art Market, The New York Times
Passion Assets e Design
I cosiddetti “passion assets” vanno invece a gonfie vele. Orologi, borse, gioielli e vini di lusso continuano a scatenare grande entusiasmo, come dimostra la vendita di un diamante da 44 milioni di dollari. Un successo che indica la tendenza a preferire la funzionalità, am sicuramente anche a collezionare per sancire uno status sociale.
Il settore del design, che aveva vissuto un boom durante il lockdown grazie alla voglia di rinnovare gli spazi domestici, si sta stabilizzando. Tra i nomi più ricercati, gli italiani Carlo Bugatti, Pietro Chiesa e Max Ingrand per FontanaArte, Osvaldo Borsani, Gio Ponti e Luigi Caccia Dominioni per Azucena, e Gabriella Crespi ed Ettore Sottsass. In particolare, Gaetano Pesce è in crescita, complice la recente collaborazione con Bottega Veneta.
NFT
In calo anche le vendite di Nft segmento “arte” con un -49% rispetto all’anno precedente. Se a gennaio 2022 Justin Bieber acquistava un Bored Ape Yacht Club della Yuga Labs per oltre 1 milione di dollari, ora lo stesso pezzo ne vale circa 37mila. I risultati delle aste di Nft, con i ricavi scesi da 232 milioni a soli 13 milioni di dollari, riflettono un declino nell'interesse da parte degli investitori occasionali. Tuttavia, collezionisti e appassionati continuano a mostrare interesse, e marchi come Reddit, Nike, Gucci, Adidas e Coca-Cola li integrano nelle loro strategie promozionali.
Questo potrebbe indicare che il mercato degli Nft è in fase di maturazione, puntando su progetti di maggiore qualità e sostenibilità. In questo modo, potrebbe rafforzarsi, sostenuto da un numero più ridotto ma fedele di investitori.
Nuovi Hub Internazionali
New York resta un punto centrale per il mercato dell'arte, ma Hong Kong sta emergendo come nuova protagonista grazie a eventi di richiamo come Art Basel, tornata a pieno regime dopo i tre anni di pandemia sotto la direzione di Angelle Siyang-Le.
Nel frattempo, Londra, sebbene abbia superato le sfide di Brexit e Covid-19, cede terreno a Parigi. A muovere le carte i tavola è ancor aun volta il gruppo Art Basel che scelto la capitale francese per un nuovo ambizioso progetto fieristico trascinando con sè molte gallerie internazionali che hanno scelto di aprirvi nuove sedi (Hauser & Wirth, Mendes Wood DM, Thomas Zander, Stuart Shave’s Modern Art, Moretti Gallery e Friedman Benda apriranno nuove sedi nella capitale francese entro il 2024). Inoltre, dal 1° gennaio 2025, la Francia applicherà un’aliquota IVA ridotta al 5,5% su tutte le transazioni di opere d'arte, una mossa che faciliterà le vendite ma potrebbe creare difficoltà per il vicinissimo mercato italiano che tarda ad adeguarsi.
Nuovi interlocutori richiedono nuove stretegie
Nei risultati delle case d'asta emerge un dato interessante: l'aumento della domanda da parte di Millennial e Gen Z. Christie’s ha registrato un incremento del 35% dei nuovi clienti, con oltre un terzo appartenenti a queste due generazioni. Anche Sotheby’s e Phillips confermano che circa il 40% dei nuovi offerenti proviene da Millennial e Gen Z. Questo trend si riflette anche nelle vendite online, cresciute del 7% nel 2023 e ora costituenti il 18% del fatturato totale del mercato. Un cambiamento demografico che potrebbe rivoluzionare le dinamiche di acquisto e investimento, richiedendo una revisione delle strategie tradizionali.
Fonti Principali: Art Basel & UBS Global Art Market Report 2024, Deloitte Private Art & Finance.
Immagine di apertura: Frame dal film 'La migliore offerta' (2013), diretto da Giuseppe Tornatore.