Secondo il calendario Gregoriano Ottobre è il decimo mese dell’anno. Nell’antico calendario romano invece Ottobre, dal latino octo, era l’ottavo mese, poiché l’anno aveva inizio con il mese di Marzo. Ottobre nell’emisfero boreale è il mese dell’autunno, il mese della vendemmia, un mese dove i colori cambiano. Le strade delle città diventano ramate per via delle foglie cadute dagli alberi, i cieli non hanno più colori accesi ma diventano velati.
Ottobre nei suoi colori e nelle sue tradizioni ispira artisti di ogni genere e epoca, lo stesso Dante Alighieri ne trascrive la magia nella Divina Commedia: Come d'autunno si levan le foglie | l'una appresso dell'altra, fin che 'l ramo | vede alla terra tutte le sue spoglie (Inf. III, 112-120). Nella pittura le tematiche sono varie: i paesaggi, la vendemmia o le più semplici tradizioni e pratiche dell’uomo.
Tra il 1412 e il 1416 i fratelli Limbourg, noti miniatori fiamminghi, realizzarono un’opera straordinaria, un libro delle ore: il Très Riches Heures du Duc de Berry. Commissionato dal Duca Jean de Berry e conservato oggi nel Musée Condé di Chatlly, racchiude una serie di straordinarie miniature a tutta pagina che argomentano i mesi dell’anno, i segni zodiacali e le relative attività stagionali. Nella miniatura dedicata al mese di ottobre viene descritta la semina dei campi. Nello sfondo, oltre la Senna, viene raffigurato il Louvre, ovvero l’originaria fortezza del XII secolo costruita durante il regno del re capentingio Filippo II, le cui antiche mura oggi ospitano il noto museo.
Un uomo a cavallo prepara il terreno facendo solchi, un altro sparge la semina mentre alcuni uccelli provano a beccarla e più in la uno spaventapasseri viene inserito per allontanare i volatili. La scena è minuziosamente dettagliata e perfetta, tutto ha ampio respiro perfino le alte mura della fortezza danno profondità e spazio.
Ottobre è noto per la vendemmia ancora oggi e Joachim von Sandrart ne argomenta il tema. Noto pittore e storico dell’arte tedesco, nel 1642 decise di cimentarsi in una tematica cara sopratutto a Pieter Paul Rubens, di cui era un grande ammiratore: il bacco.
Nell’opera Ottobre, l’artista tedesco rappresenta due figure maschili, agghindate come bacco, che avvolte in caldi e ampi panneggi, giocano con dei ricchi grappoli d’uva, mentre alle loro spalle altre figure s’intravedono mentre danzano e festeggiano il mese del vino.
Ottobre è anche un mese un cui il tempo cambia, le giornate si accorciano e il cielo inizia nascondersi attraverso veli grigiastri, così come lo vede Maurits Cornelius Escher nel dipinto del 1936 che vede descritta Venezia. Il tutto è estremamente geometrico, elemento tipico dei lavori dell’incisore e grafico olandese. Venezia viene vista attraverso le sue tipiche architetture, finestre che cercano spazi e luce e che lasciano intravedere l’Isola di San Giorgio Maggiore. La scusa è la tecnica incisoria, il risultato è una Venezia descritta in un mese che fa da intro al duro inverno lagunare. Sottili strati velati nascondo lo scintillio delle acque e dei variopinti palazzi.
Ottobre è l’autunno, come nelle opere di James Tissot, dove le sue donne giocano e passeggiano tra foglie ramate. Ottobre è anche il mese delle manifestazioni, come racconta nelle sue opere Ilya Repin, un momento politico e sociale, dove le persone si riversano per le strade pronte a manifestare e a far sentire la propria voce. Ottobre è un mese complesso, un mese in cui tutto sembra spegnersi. Ottobre è un mese sleale, può ricordare l’estate nelle ore più calde del giorno mentre alla sera tutto si trasforma: è subito notte e l’inverno pare più vicino.
Immagine di apertura: M.C. Escher, Venice. October 1936, xilografia, 1936. © 2024 The M.C. Escher Company, Baarn, The Netherlands