Scontri dentro il Campidoglio degli Stati Uniti d’America nel giorno in cui Camera e Senato hanno certificato la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris. Quello che è accaduto a Washington è una situazione senza precedenti, che ha scosso il mondo intero. Gruppi di manifestanti pro Donald Trump hanno fatto irruzione, alcuni armati, all'interno del complesso di Capitol Hill. All’esterno e all’interno è successo di tutto: scontri, spari, lancio di lacrimogeni, un attacco vero e proprio.
Il Corso dell’Impero
Dalle opere evocative di Thomas Cole all’attacco a Capitol Hill, immagini che ricordano la folla dei manifestanti contro il Congresso americano.
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- Valentina Petrucci
- 15 gennaio 2021
“La storia non ci dà che l’eco eterna
D’una eterna vicenda. Innanzi tratto
La libertà, la gloria a lei succede,
Poi la ricchezza, e dietro a quella il turpe
Séguito d’ogni vizio, e finalmente
Le barbarie. La storia, ancor che grave
De’ suoi mille volumi, è d’una sola
Pagina…”
In queste poche righe, il poeta George Gordon Byron nel libro Il pellegrinaggio del giovane Aroldo riassume, con grande lungimiranza, il momento storico che gli Stati Uniti d’America stanno vivendo in questi giorni. Quest’opera letteraria ha dato ispirazione anche a un ciclo di dipinti per mano dell’artista inglese Thomas Cole, naturalizzato statunitense, chiamati Il Corso dell’Impero. Esponente di spicco della Hudson River School, movimento artistico del XIX secolo, sviluppato da un gruppo di paesaggisti americani che riflettevano su tre tematiche di grande interesse ai tempi, quelle della scoperta, dell’esplorazione e dell’insediamento umano, Cole sintetizza in cinque dipinti, dal gusto paesaggistico/romantico, la storia degli Stati Uniti: Lo stato selvaggio, Lo stato pastorale, Consumazione dell’Impero, Distruzione e Desolazione. Nell’opera, che nel ciclo rappresenta il quarto episodio, ovvero quello a cui da il titolo di Distruzione, Cole sembra profetizzare la stessa scena violenta vissuta pochi giorni fa al Campidoglio. Fuoco, fiamme, rivolte. Il sacco e la distruzione della città, questo è il tema del dipinto. La scena si svolge durante una tempesta ben visibile in lontananza, metafora del soggetto, mentre una flotta di guerrieri nemici investe e rovescia le difese della città, una città di fantasia, mettendola a fuoco e fiamme, uccidendone gli abitanti e i difensori. L’attacco è descritto nella fase finale, dove infatti i ponti di collegamento sono orami distrutti, le colonne rotte e l’incendio appiccato nel palazzo sulla destra, che ricorda lo stesso stile neoclassico del Campidoglio americano, è ormai in fase avanzata.
In primo piano, sulla stessa linea del palazzo incendiato, una statua, probabilmente quella di un eroe, che è rimasta senza testa, ritratta in una posa che ricorda il Gladiatore Borghese. L’eroe sembra pronto alla difesa, pronto ad andare avanti ma verso un futuro che ormai non ha certezza e che è in evidente pericolo.
La scena sembra ricordare i tanti dipinti che ritraggono il sacco di Roma, cronaca dei tempi di una devastazione e di un’attacco alla città più potente in quel tempo. L’epilogo del sacco, la spoliazione delle opere d’arte, i morti e le violenze perpetrate, fecero riemergere nella mente dei contemporanei quelle paure che si pensava potessero appartenere solo ai secoli passati. Il mito della grandezza di Roma, quello del potere temporale e spirituale si dissolse nel Maggio del 1527 mentre il mito della potenza democratica americana sembra abbia subito un duro colpo lo scorso 6 gennaio 2021. Un attacco al suo cuore politico, in un momento simbolico per i cittadini che si apprestano ad una cambio di guardia, mina senza alcun dubbio l’idea di democrazia che ha sempre contraddistinto l’America. Nell’episodio finale Cole affronta il tema della desolazione, egli dipinge i resti della città nell’atmosfera plumbea di un giorno che sembra ormai alla fine. Il paesaggio è simile a quello del primo episodio, Lo stato selvaggio, senza alcuna presenza umana, dove quelle rovine architettoniche, un tempo vive e abitate, sono ormai nascoste dalla folta vegetazione. Un’immagine triste e decadente che simboleggia la fine di un impero, di un grande stato, che poco attento e indebolito dalla cattiva gestione politica, è arrivato al fallimento.
Per l’America il 20 Gennaio sarà la data di un cambiamento, quello in cui l’attuale presidente eletto giurerà sulla Bibbia di preservare, proteggere e difendere la costituzione e quindi lo Stato, quello democratico, unito.
Immagine di apertura: Cole Thomas, Corso dell’Impero, Distruzione, olio su tela, 100x161 cm, 1836