Ha inaugurato presso la Tate Modern di Londra la retrospettiva dedicata all’artista americana Joan Jonas. La personale, che è la più grande tenutasi in Gran Bretagna ad oggi, è unica per dimensioni e respiro: ripercorrendo la carriera della Jonas, dai video pioneristici della fine degli Anni Sessanta fino alle più recenti installazioni su temi di attualità come il cambiamento climatico e il fenomeno dell’estinzione delle specie animali, la mostra esplora gli elementi chiave della sua pratica artistica, tra cui l’uso del suono e l’influsso del teatro Nō (ndr. una delle forme tradizionali teatrali giapponesi, che unisce musica, danza e rappresentazione scenica). Tra gli highlight della mostra, Lines in the Sand (2002), la performance realizzata per Documenta 11, The Juniper Tree (1994) e Reanimation (2010/2012/2013).
Figura emblematica dell’avanguardia americana del dopoguerra e pioniera nel campo della performance e della videoarte, nei suoi oltre cinquant’anni d’attività Joan Jonas (nata a New York City nel 1936) si è sempre distinta per la sua volontà di sperimentare. Nonostante si fosse formata come scultrice, iniziò ad appassionarsi di performance, video e scenografia dopo aver lavorato con le coreografe Trisha Brown e Yvonne Rainer. Esponente della scena artistica newyorkese di fine Anni Sessanta nota come Downtown Scene, Jonas ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2015.
La mostra include un programma di performance live della stessa Jonas (fino al 25 marzo) e una retrospettiva cinematografica che si terrà allo Starr Cinema a giugno.
- Titolo:
- Joan Jonas
- Date di apertura:
- 14 marzo – 5 agosto 2018
- Museo:
- Tate Modern
- Indirizzo:
- Bankside, Londra SE1 9TG