“Learning from Athens” è un mantra che viene costantemente messo in dubbio, soprattutto da chi la città la vive ogni giorno da sempre e si chiede piuttosto che cosa dovrebbe “imparare da Documenta”.
A New York, Ai Weiwei ha presentato la sua più grande mostra di arte pubblica, con opere site specific che interagiscono con le infrastrutture urbane della metropoli.
La grande mostra “Art/Afrique, le nouvelle atelier” alla Fondation Louis Vuitton di Parigi si basa su una splendida collezione, quella di Jean Pigozzi che, prestata ed esposta a più riprese, non è inedita ma è diventata fondamentale. Ora rivela il fatto di essere preziosa non solo per quel continente.
Il padiglione dell’Egitto alla Biennale Arte 2017 a Venezia ospita la favola video di Moataz Nasr, girata in un villaggio della campagna egiziana racconta la paura che inibisce l’azione, un sentimento comune a tutti gli esseri umani.
In occasione di un evento per la famiglia reale di Abu Dhabi, Edoardo Tresoldi e Designlab Experience hanno immaginato un giardino in cui architettura e natura danzano in continue relazioni e contrasti.
Alla Fondazione Merz di Torino, l’artista cubano Carlos Garaicoa ci mette di fronte a una serie di riflessioni politico-sociali: un’antologia di simboli, strumenti e rappresentazioni del potere parte integrante del suo modo di raccontare il mondo.
La mostra dell’HangarBicocca di Milano permette ai visitatori di attraversare gli Ambienti Spaziali di Lucio Fontana, alcuni dei quali ricostruiti per la prima volta.
La retrospettiva che la Fondation Cartier di Parigi dedica al fotografo maliano Malick Sidibé è una magnifica immersione nella sua ricerca di rara vitalità che, pur con leggerezza e godevolissimi soggetti, racconta il mancato sogno di uguaglianza di un Paese.
Al New Museum di New York, Petrit Halilaj ha ricreato 505 reperti archeologici del Neolitico ritrovati prima della guerra in Kosovo, come se fosse uno stormo uccelli appena atterrato dentro le sale del museo.
Scegliendo il tema del vicinato, il duo di artisti scandinavi Elmgreen and Dragset raccoglie la non facile sfida di dirigere la 15. Biennale di Istanbul: 60 artisti e 6 sedi per un evento che va al di là dei limiti imposti dalla situazione politica.