Francesca Pennone e Antonella Berruti continuano a tenere alta la bandiera dell'arte contemporanea nella città ligure portando ancora in Italia una delle artiste più interessanti dell'ultimo decennio. Ci erano già riuscite nel 2008. E non sono nuove agli exploit di questo tipo, basti pensare che all'inizio degli anni 2000 ospitavano già Carsten Nicolai a.k.a. Alva Noto o Tomas Saraceno e che da anni sostengono in Italia il lavoro di Bojan Sarcevic per citare solo alcuni dei numerosi meriti che le rendono coraggiose protagoniste della scena italiana. Nonostante l'abbandono nel quale versano gli spazi museali cittadini in attesa che vada a buon fine senza l'ingerenza dei politici la nomina del prossimo direttore del centro d'arte contemporanea di Villa Croce, non si può dunque che elogiare il prezioso lavoro della galleria che continua a proporre in mostra artisti originali capaci di tentare nuove vie oppure lontanissimi dalla dittatura dello spettacolo.
Non è questa la sede per discuterne, ma è pur sempre a Genova che si potevano vedere sul finire del secolo scorso grazie alle gallerie alcune delle opere maggiori di Baldessari o Sol Lewitt, di Alighiero e Boetti o degli artisti Fluxus e oggi, va detto, con Pinksummer questa tradizione almeno in parte non si è spenta.
Fotografia, scultura e disegno dialogano indirettamente, con insolenza, senza che siano date chiavi logiche a chi osserva
Palazzo Ducale, Cortile Maggiore 28R
Piazza Matteotti 9, Genova