Possiamo partire per guardare Casa Vo/Wo, progetto dello studio Ludwig Godefroy Architecture, attraverso la lente di uno dei più importanti riferimenti per l'architettura messicana: le case di Barragan, nella loro geometria chiara capace di mettere a sistema vegetazione, luce e penombra.
Qui, oggi, le forme dell’abitazione sono elementi quasi astratti, in cui tagli, inclinazioni e aperture contengono sequenze continue tra interno ed esterno.
Il progetto si costituisce di quattro case gemelle, le quali si confrontano con un clima tropicale e sempre caldo. Da qui, la necessità dell’architettura di essere riparo dal sole e dalla pioggia, non dovendo invece considerare il freddo come fattore ambientale. Questa riflessione ha permesso di fornire all’architettura un carattere tipico che mostra tutti i materiali: dal cemento al laterizio, gli elementi compositivi ricalcano una poetica quasi brutalista di potenza materica.
Come descritto dallo studio, la casa diventa una grotta che sfuma gli elementi del giardino e degli spazi interni, in un continuo scambio in cui spariscono i vetri e il vento può fluire attraverso la casa in ogni ora del giorno.
Il progetto si libera così del superfluo per rivelare un’ossatura che ingloba il concetto di tempo, ritrovabile nella patina dell’invecchiamento dei materiali a vista, o nell'incedere delle ore. Infatti, se i tagli circolari nel piano inclinato che fa da copertura sono segni di un chiaro intento formale, è però nei rapporti con la luce che il progetto rivela la sua sensibilità poetica: le sequenze di luci e ombre scandiscono i diversi spazi attraverso la giornata, in un’idea semplice ma sensibile di esperienza dello spazio.