Incastonata tra le montagne della Sierra Nevada, in un lotto in pendenza tra pinete centenarie nei pressi del lago Tahoe, la casa che Faulkner Architects ha progettato per un committente appassionato di escursionismo estremo è concepita come un efficiente “campo-base” da cui partire e un luogo sicuro e accogliente in cui tornare.

Oltre ad interpretare le esigenze della famiglia di “isolarsi” spontaneamente dal fragore della città e riscoprire un rapporto più intimo con la natura, l’abitazione doveva garantire alte prestazioni di resistenza al fuoco, trovandosi in un territorio che spesso è soggetto a rovinosi incendi.

L’edificio ad un piano si adagia nell’orografia del terreno digradante in direzione ovest-est verso la vallata, ed è caratterizzato da un impianto a corte: i corpi sud-ovest e nord-ovest – quest’ultimo scavato nel pendio e connesso in testata ad una guest house esistente – ospitano quattro camere da letto e relativi servizi; il corpo sud-est comprende gli spazi comuni. Fulcro della vita domestica è un patio con sfumature di hortus conclusus, su cui si aprono i fronti interamente vetrati degli ambienti circostanti, in un dialogo ininterrotto tra esterno ed interno.

I volumi scarni dialogano in modo garbato con i colori e le trame della foresta: un involucro serrato e massivo in cemento coibentato – per proteggere non solo dal fuoco ma anche dall'osservazione esterna – con copertura in acciaio ignifugo a shed per captare la luce solare da sud, racchiude interni caldi ed accoglienti, dove gli arredi dall’essenzialità monastica, ispirati al minimalismo di Donald Judd, dialogano con le texture ruvide del legno grezzo e del cemento a vista in pareti e rivestimenti, e del basalto scuro nelle pavimentazioni.