“Un museo è in un certo senso il tempio del nostro tempo e – sembra pretenzioso – ma ho sempre voluto progettare il mio ‘Partenone’. Quando mi sono seduto a disegnare, ho avuto l’idea di un basamento, che è ciò su cui poggia il tempio e che, nel nuovo Museo Nazionale, è costituito dalla facciata in pietra. All’interno di questa base ci sarebbe stato un museo ‘classico’, un edificio perfetto con un buon ordine di stanze e con equilibrate proporzioni”. Questa è la suggestione che l’architetto Klaus Schuwerk, progettista del nuovo Museo Nazionale di Oslo insieme allo studio berlinese Kleihues + Kleihues, ha voluto trasmettere relativamente alla sua opera, il più grande polo espositivo della Scandinavia.
Oslo, il nuovo museo è un tempio in equilibrio tra classico e contemporaneo
A metà strada tra il monumento senza tempo e l’hub flessibile costruito per promuovere la cultura a tutti i livelli, il Museo Nazionale norvegese è lo spazio più grande della Scandinavia dedicato ad arte, architettura e design.
Foto Iwan Baan
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- Chiara Testoni
- 28 giugno 2022
- Oslo, Norway
- Klaus Schuwerk
- 54,600 sqm
- cultural
- 2022
Inaugurato nel Giugno 2022, il complesso raccoglie sotto lo stesso tetto opere di arte antica, moderna e contemporanea, architettura, design, artigianato, moda, precedentemente ospitate in altre sedi della capitale (National Gallery, Museo delle Arti Decorative e del Design, Museo d'Arte Contemporanea, Museo Nazionale di Architettura). Il progetto, vincitore di un concorso internazionale bandito nel 2009, ha incontrato le richieste del bando che esplicitava la necessità di ampliare gli spazi espositivi della “collezione” (un corpus di 400.000 opere del ricco patrimonio culturale norvegese che copre un arco temporale di 3.000 anni), predisporre idonei spazi per la conservazione e il deposito delle opere non esposte, favorire un utilizzo flessibile degli spazi in modo di avvicinare alla conoscenza dell’arte un bacino sempre più esteso di utenti. Il risultato è un complesso di 54.600 mq con 13.000 mq di spazi espositivi che ospita 6.500 opere selezionate della collezione – esposte “a rotazione” in 86 stanze su due piani – oltre a diversi ambienti per mostre temporanee di artisti norvegesi e internazionali, laboratori didattici, sale riunioni, un auditorium, una biblioteca d’arte – la più grande della Scandinavia – uffici, laboratori di conservazione, depositi, un negozio e una caffetteria. “Star” del complesso è sicuramente la versione de “L’Urlo” realizzata da Edvard Munch nel 1863, ospitata in una sala appositamente dedicata ad alcune opere del maestro espressionista norvegese.
L’edificio si inserisce come un elemento scultoreo nel centro cittadino a Vestbanetomten sulla vibrante Brynjulf Bulls plass accanto al molo Aker Brygge, in un’area prima occupata da una stazione ferroviaria tra edifici storici di interesse culturale conservati e presenze iconiche nello skyline urbano, come il Municipio di Oslo e la fortezza di Akershus con i quali dialoga equilibratamente. La parte del fabbricato prospiciente il porto ospita i servizi per il pubblico mentre il fronte opposto comprende gli ambienti di servizio e accessori.
L’edificio dalle forme spigolose e irregolari è caratterizzato da un marcato andamento orizzontale in contrasto con le forme svettanti della città circostante, accentuato dal poderoso basamento su cui si impostano i corpi di fabbrica superiori. Elemento caratterizzante del complesso è la “Light Hall”, uno spazio flessibile e multifunzionale per mostre temporanee, con una superficie di 2.400 mq ed una altezza di circa 7 m situato sulla sommità del basamento – come un Partenone sull’Acropoli – che si affaccia su un’ampia terrazza panoramica con vista spettacolare sul fiordo. Mentre le altre aree espositive del museo ai piani terra e primo conservano un impianto tradizionale, la “Light Hall” ha una pianta libera suddivisa solo da due blocchi scala, il cui layout può variare a seconda delle mostre temporanee che vi sono presentate con la possibilità di divisione in due o tre spazi espositivi separati.
La scelta di materiali pregiati, durevoli e naturali esalta il carattere monumentale dell’edificio, concepito per avere lunga vita e invecchiare senza subire gli strali del tempo. Le facciate sono interamente rivestite da ardesia di Oppdal, materiale ampiamente diffuso in Norvegia, qui tagliata a mano in lastre di altezza e larghezza variabili, e trasversalmente anziché lungo le venature, in modo da enfatizzare la ruvidezza e le qualità decorative della pietra. Le pavimentazioni esterne delle aree pubbliche sono costituite dalla pietra arenaria “muschelkalk” che dialoga con la scabrosità dei fronti in un rapporto dialettico tra superfici orizzontali e verticali, seppure nella distinzione percettiva tra le diverse pietre. Internamente, il rovere è utilizzato per i pavimenti di sale espositive, auditorium e biblioteca, per i rivestimenti delle pareti e per le porte oltre che per l’arredamento delle aree pubbliche e della biblioteca. La “Light hall” è interamente rivestita da lastre di marmo del Portogallo di diverse dimensioni e dello spessore di 4mm laminate tra due lastre di vetro che lasciano filtrare, pur non essendo completamente trasparenti, una luce diffusa di giorno e, di sera, si accendono come le pareti di una lanterna luminosa, a celebrare come un landmark chiaramente riconoscibile l’identità del luogo ed il valore simbolico che sottende.
“Con questo nuovo edificio – commenta la direttrice Karin Hindsbo – la Norvegia ha adesso un museo moderno con qualità classiche, una nuova casa per la più grande collezione norvegese di arte, architettura e design (…). I musei sono i più importanti luoghi di incontro della società, ritrovi che invitano a pensare in modo critico al potere delle immagini ma sono anche luoghi di sosta e di riflessione. Il nostro obiettivo è quello di rendere l'arte accessibile a tutti, riflettendo sui nostri tempi e sulla società nella quale viviamo. Se riusciremo a farlo, il museo potrebbe diventare il luogo di incontro più importante della nostra società”. Un’opera bivalente che, se da un lato esprime il valore sacrale e a-temporale comunemente attribuito al monumento e alla memoria, dall’altro guarda alla contemporaneità nella sua impermanenza e mutevolezza, individuando nella cultura uno strumento universale e fondativo per costruire una società futura fatta di dialogo ed integrazione.
- The National Museum
- Klaus Schuwerk
- Kleihues + Schuwerk Architects
- Dyrvik Arkitekter AS
- Rambøll
- HAB, AF, Caverion
- Statsbygg
- The Ministry of Culture and Equality
Guicciardini & Magni Architetti
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