Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Domus 1060, Settembre 2021.
Il Grande Museo Egizio, a soli due km a nord delle piramidi di Giza, nasce dalla necessità di dare una nuova sede agli oltre 100.000 manufatti dell’epoca dei faraoni attualmente ospitati al Museo Egizio – costruito nel 1904 e situato nella zona centrale de Il Cairo – o conservati nei suoi depositi. Lo studio dublinese Heneghan Peng, coadiuvato da Arup e Buro Happold, si è aggiudicato il concorso lanciato nel 2003. Dopo 5 anni di progettazione, l’appalto per la costruzione è stato vinto da una cordata formata da Besix e Orascom. Il cantiere è iniziato nel 2011 e hanno impiegato fino a 4.000 lavoratori (l’inaugurazione è prevista a ottobre).
Le sfide principali sono state la costruzione di un muro di contenimento alto 30 m, in pratica una diga di sabbia che sostiene il declivio in cui si inserisce il nuovo complesso di edifici. Per gli spazi più importanti della galleria permanente sono stati realizzati pavimenti sospesi, a volte a sbalzo sopra la corte d’ingresso, che raggiungono i 40 m di larghezza. Il grande scalone, largo 100 m alla base e alto 24 m, è esso stesso una galleria per opere imponenti. Altre grandi sfide sono state la costruzione del tetto in cemento armato bianco a piastre piegate, con campate che si estendono fino a 45 m attraverso le gallerie, per una superficie di 30.000 m2. Complessa anche la costruzione delle facciate a timpano e delle finestre rivolte verso le piramidi, larghe fino a 45 m e alte 20, e tuttavia sostenute da cavi in tensione del diametro massimo di 20 mm.