L’architettura può creare relazioni intime con il contesto in cui nasce, e un dialogo unico con l’arte e l’artigianato. È questo il caso di 35 Green Corner Building, edificio progettato da Anne Holtrop a Muharraq, in Bahrein, che funge da deposito e archivio di una collezione d’arte. Elementi che caratterizzano la struttura sono dei grandi blocchi di calcestruzzo armato, che sono allo stesso tempo immagine e sostanza del progetto, in quanto hanno anche funzione strutturale. Ogni pezzo di calcestruzzo è realizzato mediante calchi del suolo attorno all’area di progetto, diventando il racconto di un momento e di uno spazio specifico del contesto. “Ogni imprevedibile e leggera variazione di ciascun pezzo è la registrazione del tempo, ovvero di un processo di realizzazione che si è voluto rendere visibile. Una scelta volta a fondare un nuovo vernacolo, nel segno di un’espressività che possa reinterpretare i materiali da costruzione tipici del Bahrein – la pietra corallina e la pietra calcarea – in chiave contemporanea,” racconta l’architetto.
Studio Anne Holtrop progetta una facciata site specific in Bahrein
35 Green Corner Building è caratterizzato da blocchi di calcestruzzo strutturali, ricavati dal calco diretto del suolo del sito, che diventa così il generatore del manufatto.
© Studio Anne Holtrop
© Studio Anne Holtrop
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© Studio Anne Holtrop
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© Studio Anne Holtrop
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- Salvatore Peluso
- 14 maggio 2021
- Muharraq, Bahrain
- Studio Anne Holtrop
- 2020
Anche per porte e finestre, in alluminio, è stato adottato un processo simile, svolto però in fonderia. L’alluminio è un materiale essenziale per la storia industriale del Bahrein, ed è stato oggetto di una ricerca che lo studio ha condotto con il fotografo Armin Linke per la Biennale Architettura di Venezia del 2016: “Places of Production – Aluminium”.
La creazione di grandi stampi in calcestruzzo armato non ha ragioni solo estetiche o narrative. In un’intervista rilasciata a NR Magazine, l’architetto olandese spiega: “È stato anche un processo molto efficiente, contribuendo a un’idea di sostenibilità, perché la maggior parte del lavoro delle casseforme è solo nella sabbia, nel terreno che è già lì. Non abbiamo dovuto trasportare materiali da costruzione, solo il cemento. Penso che fino al 50% dell’energia [per costruire] sia usata per fare le casseforme e l’altro 50% per gettarle. Quindi, abbreviando quella prima metà, abbiamo ridotto considerevolmente il consumo di energia.”
- 35 Green Corner Building
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- Ismail Khonji Associates
- Mario Monotti
- Art Foundry Kemner
- GCT
- 2020