È attraverso una pianta traslata e visuali su misura per ogni singola stanza che il Saint Hotel rinnova il mito degli alberghi – e delle leggendarie piscine a bordo sfioro – sulla caldera di Santorini. Progettata dallo studio di architettura Kapsimalis Architects in un lotto dove già erano presenti delle grotte naturali e un vecchio edificio, la struttura integra al preesistente nuove volumetrie terrazzate ed orienta le planimetrie di ogni stanza seguendo le curve altimetriche della collina.
Il risultato di questo gioco di incastri è una struttura mossa, caratterizzata dalla sovrapposizione di parallelepipedi e spazi esterni che danno luogo a prospettive labirintiche: un modo per nobilitare non soltanto la più scontata vista verso il mare, ma anche quella verso la sommità del pendio. Al centro del lotto, invece, una grande scala diventa nelle intenzioni degli architetti la metafora di una crepa vulcanica, rievocazione del tratto primordiale che ha forgiato la morfologia dell’isola.
Gli spazi interni non si discostano dall’immaginario per antonomasia delle abitazioni insulari della Grecia, pur respingendone la versione più vernacolare. In uno sfondo essenziale dominato dal bianco ed arredato con mobili inclini al minimalismo, i volumi scolpiti e gli stacchi cromatici di lampade o piccoli arredi offrono piccole note di sofisticazione, intercettando un linguaggio contemporaneo.
- Luogo:
- Santorini
- Programma:
- Hotel
- Architetti:
- Kapsimalis Architects
- Anno:
- 2019