Una veranda in legno e sughero sui tetti di Roma

La struttura, altamente efficiente dal punto di vista energetico, è stata progettata dall'architetto Francesco Fumagalli di Linee Minime Studio e chiamata ‘veranda’ per sottolinearne l’apertura verso l’esterno.

La ‘veranda’ poggia su due colonne, una interna e una esterna, che sostengono il tetto costituito da lamelle in rovere strutturali intervallate da sughero espanso. Soluzione che consente un isolamento termico ottimale. Le lamelle non sono solo un elemento estetico ma anche funzionale: assicurano infatti lo scarico dell'acqua piovana senza la necessità di un tubo discendente visibile.

“Questa struttura dal carattere contemporaneo è un intervento raro su questa scala per Roma, spesso conosciuta solo per l’architettura antica”, afferma Francesco Fumagalli. “Grazie alla modellazione parametrica, il lato più visibile della ‘veranda’ presenta un profilo molto scultoreo, conferendo dinamismo all’intera struttura”.

La scelta dei materiali vede una preferenza per i materiali naturali, in primis legno di quercia e sughero. Lo strato interno della struttura orizzontale è in compensato marino Okoumè — idrorepellente e resistente alle intemperie — mentre il rivestimento in piombo del tetto ricurvo richiama il profilo, sempre in piombo, dell’originaria cornice arcuata della facciata. Tutto in questa sala da pranzo è fatto su misura al fine di garantire una struttura resistente e confortevole.

Nel complesso la struttura si rivela un progetto intelligente che è riuscito a combinare forma e funzione, adattandosi al paesaggio circostante in modo contemporaneo ma sempre coerente.