Con il progetto “Cités Ouvrières: Redescovering Moroccan Modern Architecture”, l’Associazione Culturale NOSTOI si propone di valorizzare gli insediamenti operai marocchini, costruiti tra gli anni Venti e gli anni Sessanta in alcune aree urbane e rurali del Paese. Per ragioni economiche, sociali e politiche, questi quartieri sono destinati a mutare o a scomparire: per realizzare il progetto, NOSTOI ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma statunitense Kickstarter.
Modernismo marocchino: una campagna promuove il patrimonio degli insediamenti operai
L’Associazione Culturale NOSTOI lancia una campagna di raccolta fondi su Kickstarter per valorizzare e proteggere le architetture marocchine costruite tra gli anni Venti e gli anni Sessanta.
Foto Tommaso Vangi
Foto Tommaso Vangi
Foto Tommaso Vangi
Photo Emilio Mossa
Photo Emilio Mossa
Photo Emilio Mossa
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Photo Emilio Mossa
Photo Emilio Mossa
Photo Emilio Mossa
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- Francesca Grillo
- 23 gennaio 2020
Costruite come città autonome, con alcuni dei principi urbanistici delle medine, gli insediamenti sono però ben lungi dall’essere riconosciuti come parte della storia urbana. Aperta fino al 29 gennaio, la campagna di raccolta fondi si concentra sulla ricerca e la documentazione di queste architetture marocchine, con l’obiettivo di valorizzarle e proteggerle, sottolineandone la ricchezza sociale ed evitando il rischio di demolizione. Dopo aver documentato e raccolto materiali — fotografie di Piero Percoco, disegni, misure — l’associazione con sede a Milano e Rabat pubblicherà un libro per parlare degli insediamenti. Tra questi, NOSTOI documenterà la Cité de la COSUMA (Compagnie Sucrière Marocaine, 1923) e la Cité ouvrière des Ciments Lafarge (1922), entrambe a Casablanca; la Cité des Phosphates (1938), a Khouribga; la Cité ouvrière de la SOCICA (Société Cherifienne de la Cité Ouvrière Marocaine de Casablanca, 1942), a Casablanca. Tutte sono state realizzate dall’architetto francese Edmond Brion e ospitano ancora le famiglie degli operai di un tempo.
- Cités Ouvrières: Rediscovering Moroccan Modern Architecture
- NOSTOI
- Kickstarter/Cités Ouvrières: Rediscovering Moroccan Modern Architecture
Una strada nella Cité Ouvrière de la COSUMA a Casablanca progettata da Edmond Brion.
Una strada nella Cité Ouvrière de la COSUMA a Casablanca progettata da Edmond Brion.
Una strada nella Cité Ouvrière de la COSUMA a Casablanca progettata da Edmond Brion.
Il portico all’entrata della Citè Ouvrière de la COSUMA a Casablanca, di EdmondBrion.
Il portico all’entrata della Citè Ouvrière de la COSUMA a Casablanca, di Edmond Brionand. Dietro, la fabbrica di zucchero.
Il portico all’entrata della Citè Ouvrière de la COSUMA a Casablanca, di Edmond Brion.
La fabbrica di zucchero della Citè Ouvrière de la COSUMA a Casablanca.
L’entrata della Cité deOCP a Khouribga.
L’entrata della Cité de OCP a Khouribga.
La piazza interna con la moschea della Cité de OCP a Khouribga.
La piazza interna con la moschea della Cité de OCP a Khouribga.