Siamo ormai abituati ai salti tipologici dello studio portoghese António Costa Lima Arquitectos, fondato nel 2012 (prima L Arquitectos): dalla casa sulla spiaggia con tetti di paglia all’appartamento con intricate travi a vista, fino alla ristrutturazione bohémien di un ristorante di Lisbona. L’ultimo progetto è una villa che nasce dalla carcassa di un vecchio deposito in muratura, con vista panoramica sul fiume.

Casa Altinho si trova nella zona omonima di Lisbona, sull’antica via Junqueira, a dieci minuti a piedi dal MAAT e a due passi dal fiume Tagus, il più lungo della Penisola iberica. Il team di architetti ha introdotto una quantità di tale di elementi formali che risulta difficile isolarne uno solo. Sicuramente emerge il rapporto deciso tra vecchio e nuovo attraverso la volumetria, dove la nuova costruzione è letteralmente estrusa dai vecchi muri del magazzino originale. Seguono un’attenzione a texture e materia, con la finitura calcarea del volume originale in netto contrasto con i mattoni usati per l’estensione, che si smaterializzano in una gelosia perimetrale che funge da frangisole. Al tutto si sommano i rimbalzi prospettici tra i vari piani, con vista sul panorama circostante, il gioco di pieni e vuoti con triple altezze, patio e perfino una rete di corda su cui ciondolare.

Il programma funzionale è inossidabile, con l’ingresso dal garage al piano terra. Qui si trova un appartamento (probabilmente destinato all’affitto vista la posizione strategica su strada) e il vano scala che raggiunge il piano nobile dove inizia la promenade vera e propria. Cucina, sala da pranzo open space e salotto occupano il primo piano, mentre le quattro stanze da letto e i due bagni sono posizionati al secondo. Ogni piano è intervallato da terrazze in continuità con gli interni; il percorso si conclude con l’ultima rampa di scale che porta a un piccolo patio sul tetto. Le finiture interne richiamano quelle esterne con l’utilizzo di calce chiara, legni scuri e travi di acciaio mimetizzate, color marrone. Nel complesso l’intervento si armonizza col contesto urbano per forma e volumetria, dove la libera interpretazione è attribuita a colori e materiali, rispettando dell’eredità formale del luogo.