10 progetti che hanno dato nuova vita alle case a schiera inglesi

Consolidate abitazioni a schiera ritrovano nel giardino sul retro, il backyard, lo spazio per quella sperimentazione progettuale che è spesso impedita dai vincoli di uniformità del fronte stradale.

Se le mansions urbane  e i cottages fuori città  rappresentano da sempre lo status symbol dell’alta borghesia e dell’aristocrazia britanniche, con l’inurbamento legato alle rivoluzioni industriali e alla nascita della working class, la tipologia della casa a schiera, o terrace house, che offre soluzioni insediative dense, economicamente e spazialmente sostenibili, diventa la tipologia predominante nello sviluppo urbano nelle città inglesi tra il XVIII e il XIX secolo.

Nel corso dei secoli tale tipologia si è consolidata e adattata alle diverse stagioni culturali, da una delle sue prime applicazioni,  il Royal Crescent di Bath (1774) che deriva dalle tendenze palladiane, il composto del periodo “georgiano” (tra XVIII e XIX secolo), all’estro “vittoriano” (seconda metà del XIX secolo) ed “edoardiano” (inizio XX secolo) fino ai tempi più recenti.  L’impostazione spaziale è rimasta però inalterata: unità cielo-terra tra loro accostate, a uno o più piani e sviluppate in profondità, con accesso indipendente e due fronti (o tre per gli alloggi in testata) di cui l’uno – pubblico – su strada e l’altro – privato – su un giardino-orto nel retro che porta, nella fitta trama della nascente città industriale, il sogno (o l’illusione) del “rus in urbe” (la campagna in città, NdA).

Unagru Architecture Urbanism, House for a Cellist. Foto Nick Dearden

La terrace house dunque organizza in modo chiaro il rapporto tra città e casa, tra pubblico e privato: se la facciata su strada costruisce un fronte omogeneo per ragioni di decoro urbano, il giradino sul retro, il backyard, “privato” sul retro risulta maggiormente affrancato da vincoli e passibile di libertà espressiva da parte dei proprietari che vi riconoscono un’indiscutibile centralità nella vita domestica. 

Ed è questo appunto il caso di molti interventi contemporanei che, sulla base della necessità di ampliamento o riconfigurazione dell’abitazione storica, hanno operato sul retro rendendolo l’epicentro di nuove energie abitative.

James Alder Architects, Manber Jeffries House, Willesden Green, Londra, Regno Unito 2021. Foto Hampus Berndtson

Proponiamo una selezione di opere, pubblicate su Domus, che ricompongo impianti frammentari, che si dilatano nel giardino sfumando la cesura tra interno ed esterno, che riportano luce e ventilazione naturali in contesti talvolta climaticamente scadenti, e che il gesto progettuale interpreta in forme differenti: dagli interventi che perseguono una continuità materica e figurativa con la preesistenza (DHaus, Unagru Architecture Urbanism, James Alder Architects, Studio Gil), a quelli che si discostano disinvoltamente da essa, adottando linguaggi inediti (Studio Octopi) o rimarcando attraverso forme semplici  ed leggere  la chiarezza della costruzione contemporanea rispetto al contesto consolidato (Jonathan Burlow Architects, Unknown Works, Architecture for London, David Leech Architects, Nimtim, Simon Astridge Architecture Workshop). 

Se negli esterni l’approccio progettuale è variegato, negli interni comune denominatore è un lessico di spazi limpidi e luminosi  che interagiscono con lo spazio aperto del backyard in dialogo con la matericità dell’edificio storico, che articolano nuovi equilibri fruitivi e indagano possibiili rapporti tra passato e presente.

Geometrie inconsuete e contrasti materici in una casa georgiana

L’ampliamento di una casa georgiana a sud di Londra, dettato in pianta e altezza dagli stringenti vincoli urbanistici, offre ai residenti un nuovo spazio per la convivialità e l’intrattenimento, oltre ad un secondo ingresso all’abitazione. Esternamente il rivestimento in acciaio verde, i cui giunti verticali rievocano il ritmo dei montanti della serra che originariamente insisteva sul retro del lotto, contrasta vivacemente con i mattoni rossi della casa storica. Internamente, lo spazio arioso e luminoso, grazie alla luce che filtra dalle ampie vetrate e dai giocosi lucernari circolari, si connette all’esistente attraverso una diafana scala vetrata. Continua a leggere

Un ampliamento costruito attorno a un singolo pilastro

L’ampliamento sul retro di una casa nel Kent dilata lo spazio diurno e la cucina, attraverso l’inserimento di un corpo di fabbrica evanescente racchiuso da superfici vetrate che creano un dialogo ininterrotto tra abitazione e giardino. Un linguaggio scarno ed essenziale caratterizza gli interni, dove campeggia un unico monolitico pilastro in cemento che sostiene le travi e che sfuma i confini tra struttura e scultura. Continua a leggere

Cubi, cilindri, trasparenze in una casa vittoriana

L’intervento ha riguardato la ristrutturazione di una abitazione vittoriana, distribuita su tre livelli e caratterizzata dalle tipiche facciate in mattoni, attraverso l’ampliamento sul retro, la trasformazione del primo e del secondo livello e l’aggiunta di un tetto-terrazza. Se l’estensione in muratura con ampia vetrata sul giardino rinnova il carattere materico degli edifici limitrofi, gli interni flessibili e luminosi si animano di atmosfere giocose, dal cubo di legno e vetro che ospita la cucina, al cuneo triangolare di legno che comprende la scala e i servizi, al cilindro che plasma il lucernario sul tetto. Continua a leggre

Geometrie complesse recuperano il fascino degli edifici ausiliari in una casa vittorian

Il gradevole e “ingarbugliato” ampliamento dell’appartamento al piano terra di una casa vittoriana bifamiliare a Willesden Green, a nord-ovest di Londra, recupera la memoria dei tradizionali edifici ausiliari situati nei giardini ottocenteschi. L’edificio, ad un solo piano, si annette posteriormente al fabbricato esistente per consentire l’adattamento di una nuova cucina e una sala da pranzo, creando continuità materica con l’intorno attraverso l’involucro rivestito in cotto sia nelle facciate sia nelle coperture. Negli interni, le finiture semplici ed essenziali in cemento a vista e ceramica e arredi in legno conferiscono all’ambiente  un senso di domesticità peculiare. Continua a leggere

Una casa edoardiana a basso consumo energetico

Lo studio ha realizzato un ampliamento e ristrutturazione di una casa a schiera edoardiana a Muswell Hill, sobborgo di Londra, come manifesto di progettazione eco-sostenibile. Il progetto ha introdotto tecnologie performanti in termini di isolamento, tenuta e filtro dell’aria per diminuire drasticamente il consumo energetico dell’abitazione. Il rigoroso volume ex novo, che proietta l’abitazione nel giardino attraverso l’ampia vetrata intelaiata da cornici in legno, anticipa la schietta semplicità e il nitore degli interni, dove dominano materiali naturali quali legno, pietra e argilla. Continua a leggere

Vetro mattone, terracotta e cemento rosa in una casa Vittoriana

A Stoke Newington, nord di Londra, lo studio Nimtin ha progettato la ristrutturazione e l’ampliamento di una casa vittoriana, introducendo un nuovo corpo di fabbrica nel giardino posteriore e uno spazio a doppia altezza al centro della casa, irradiato di luce grazie all’uso del vetro-mattone. Materiali resistenti ed economici, più spesso usati in contesti industriali che domestici, dettano il carattere schietto ma accogliente dell’abitazione: dalla parete del corpo posteriore in blocchi di cemento grigio a vista, con ampia vetrata scorrevole che apre la casa al giardino, ai pavimenti di quercia europea, piastrelle di terracotta e piani di cemento rosa. Continua a leggere

Continuità materica e luminosità in una casa Vittoriana

A Mile End, a Est di Londra, il progetto di Studio Gil per una casa vittoriana ha riguardato la revisione del layout interno e l’inserimento di un volume sul retro, che funge da trait d’union tra l’ abitazione e il giardino. Il nuovo corpo di fabbrica, rivestito in mattoni in continuità con il tessuto edilizio circostante, è illuminato dai lucernari e dall’ampia vetrata. Negli interni, materiali semplici e naturali (cemento bianco, compensato, legno di Iroko recuperato e acciaio satinato), ove possibili lasciati al grezzo, dialogano con le superfici esistenti in muratura e legno. Continua a leggere

Cemento, legno, compensato, muratura, pietra naturale e “cielo” ravvivano una casa Vittoriana

Il progetto riguarda l’ampliamento di tre aree e la completa ristrutturazione degli ambienti interni di una tipica villetta a schiera vittoriana londinese. Cinque materiali formano la palette materica di tutto il progetto: cemento, legno, compensato, muratura, pietra naturale e il cielo, che filtra dall’ampia vetrata, senza cornice, in copertura. L’essenziale corpo ex novo nel giardino, che ospita il soggiorno-pranzo, distingue con le sue forme scarne in cemento grezzo l’intervento contemporaneo dall’edificio storico in muratura. Continua a leggere

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