Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1066, marzo 2022. Il programma della biblioteca è un terreno di sperimentazione fertile per l’architetto contemporaneo, per diverse ragioni.
Come costruire la biblioteca del futuro?
Nel libro Libraries and Their Architecture in the 21st Century, esperti provenienti da diverse discipline alternano riflessioni sulle biblioteche contemporanee e le loro architetture virtuose. Tra i principali riferimenti le opere di Henning Larsen Architects, Snøhetta e Max Dudler.
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- Alessandro Benetti
- 25 agosto 2022
Innanzitutto, per la continua evoluzione delle modalità di produzione, archiviazione e diffusione delle conoscenze, legate anche alla digitalizzazione dei supporti. A una biblioteca, poi, è richiesto di essere con uguale qualità solida forma costruita, che si rappresenti nella sua natura di istituzione, e spazio pubblico aperto al suo contesto e capace di accogliere e stimolare le pratiche di suoi utilizzatori. Con questo secondo aspetto ha acquisito infatti un’importanza crescente negli ultimi decenni. Infine, la biblioteca è tra quegli edifici che, per la loro valenza simbolica e per la complessiva vaghezza dei loro programmi, sono meno rigorosamente normati di altri nelle loro dimensioni e configurazioni. Il progettista ha una discreta libertà di manovra, spesso incentivata dalla possibilità di una dépense economica e spaziale, concessa dai committenti come tributo alla sacralità della conoscenza, più o meno autenticamente sentito.
Proprio sul ruolo cruciale dell’architettura delle biblioteche nella knowledge society contemporanea riflette la prima pubblicazione della MSAO Future Foundation, branca dedicata alla ricerca dei Miersch Suess Architectural Offices di Ines Miersch-Süß. Il corposo volume Libraries and Their Architecture in the 21st Century (De Gruyter, 2021), curato da Miersch-Süß, raccoglie i risultati dell’International Library Summit, svoltosi nel 2019 a Venezia.
I contributi di esperti del tema provenienti da diverse discipline – tra di loro architetti, library scientist ed editori – alternano riflessioni su tematiche trasversali alla presentazione di esempi virtuosi di biblioteche del XXI secolo, considerate non solo e non tanto secondo il parametro della qualità architettonica, ma come common room di un’autentica democrazia dell’accesso, dell’elaborazione e dello scambio di conoscenze. Henning Larsen Architects, Snøhetta e Max Dudler sono alcuni dei progettisti coinvolti in questa riflessione corale, che vuole proporsi come riferimento per la teoria e la pratica della costruzione delle biblioteche del prossimo futuro.
Immagine in apertura: Max Dudler, Jacob and Wilhelm Grimm Centre, Berlino (2009). Foto Stefan Müller