Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1067, aprile 2022.
Il complesso dell’Ospedale San Raffaele di Milano si arricchisce di un nuovo Polo chirurgico e delle urgenze progettato da Mario Cucinella Architects, il primo architetto di fama a ricevere un incarico di rilievo dall’istituzione milanese. È un segnale di rinnovamento evidente per il San Raffaele, che si proietta oltre la gestione controversa dei decenni passati e i suoi discutibili esiti costruiti – si pensi al kitsch perturbante della cupola del dipartimento di Medicina molecolare, con annesso arcangelo dorato.
L’‘iceberg’ di Cucinella si propone come un’icona più elegante e astratta per un nuovo corso. Il basamento dell’edificio, che emerge dal suolo per un solo livello, è una solida piastra tecnica che ospita nei suoi spazi flessibili gli ambienti ad alta specializzazione – il blocco chirurgico, le terapie intensive e il pronto soccorso – e li rappresenta con un linguaggio asciutto e generico. La sovrasta un secondo volume dove si distribuiscono i reparti di degenza, gli studi medici e gli ambulatori, programmi meno rigidamente normati e che permettono un maggior grado di sperimentazione spaziale, materiale ed estetica. Proprio le facciate della ‘torre’, come la definisce il suo autore, sono il fulcro concettuale e formale dell’intero progetto.
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
Polo chirurgico e delle urgenze, Ospedale San Raffaele di Milano
Mario Cucinella Architects
I prospetti al tempo stesso sinuosi e affilati di questo volume sono completamente vetrati e ritmati da sequenze di lamelle verticali a tutt’altezza, una soluzione già adottata da Cucinella in altre occasioni, per esempio per il recente rettorato dell’Università Roma Tre. Ne derivano alcuni vantaggi piuttosto ovvi, ma sostanziali: la luce naturale penetra abbondante negli interni, in particolare nei soggiorni comuni posti negli angoli dell’edificio, dove le lamelle si diradano; al contempo, queste ultime agiscono come schermo contro un soleggiamento eccessivo. Meno scontata e più innovativa è la natura attiva di questi elementi che, grazie al rivestimento catalitico al biossido di titanio, intrappolano e neutralizzano le molecole inquinanti presenti nell’aria, oltre a trasformare l’ozono in ossigeno. Una simile azione purificatrice, peraltro, è svolta anche dai rivestimenti selezionati per gli interni, soprattutto gres e ceramiche antibatteriche.
C’è bellezza anche dove non si vede, sotto la superficie, nei nuovi materiali ormai parte attiva della creazione.
Per Cucinella la dimensione estetica e quella tecnologico-sostenibile devono potersi saldare senza contraddizione. “C’è bellezza anche dove non si vede, sotto la superficie, nei nuovi materiali ormai parte attiva della creazione”. La facciata del Polo chirurgico e delle urgenze del San Raffaele esemplifica la loro combinazione virtuosa, che in questo caso è funzionale alla risignificazione dello spazio ospedaliero.
Ripensato come “luogo della guarigione”, l’ospedale sostenibile di Cucinella è un’architettura che ambisce a prendersi cura non solo dei suoi abitanti, ma del suo ecosistema, non solo dell’individuo, ma del pianeta nel suo insieme. Edificio contemporaneo dalle molte doti, è anche l’epifenomeno di un topos oggi dominante nel discorso sull’ambiente costruito e le sue trasformazioni: quello dell’architettura salvifica, nata all’incrocio tra crisi pandemica e crisi climatica e che vuole contribuire alla risoluzione di entrambe. È una narrazione responsabile, ma ambigua, troppo spesso ridotta a espediente comunicativo e che necessita di una seria verifica alla prova del reale.