È sera e la grande cassa dorata della Filarmonica, la si scorge increduli dietro una vegetazione che non concede facilmente lo sguardo. Al di là della strada, il tempio moderno progettato da Mies van der Rohe, la Neue Nationalgalerie guarda ovunque e stabilisce un rapporto di gerarchia attraverso i suoi spessori definiti, calcolati, che danno misura a tutte le cose intorno.
Compare l’immagine della piana di Peastum, così come Francesco Venezia la rappresenta collocando il Tempio di Nettuno e la Basilica al fianco della galleria berlinese, durante il convegno su Lafayette Park a Detroit nel 2010, opere eterne che giacciono in una perenne universalità. I gradoni salgono e la folla anima lo spazio ancora esterno del basamento che si riflette nel volume trasparente della Nationalgalerie e lascia fluire lo spazio da dentro a fuori.
Il vetro è esplicito, non lascia pensare, una foresta è stata costruita all’interno e certamente è qualcosa di artificiale, prettamente architettonico. Entrandovi, lo spazio si complica per via dei centoquarantaquattro tronchi, che generando nuove ombre sembrano nascondere sempre qualcosa.
Le insegne fuori riportano “David Chipperfield – Sticks and Stones” e indicano che, a distanza di mezzo secolo, il museo costruito secondo il progetto di Mies Van der Rohe deve accettare un nuovo intervento a cura di Chipperfield, che con questa mostra cerca di costruire un processo dal principio delle cose che riguardano l’architettura.
I fusti interrompono la regolarità dello spazio centrale, creando un confine immaginario che nessun visitatore cerca di valicare. Una luce canalizza lo sguardo verso sé. Una breve introduzione, i ringraziamenti. Ed è proprio il curatore della mostra a presentare la sua idea: “Sticks and stones may break my bones, but words will never hurt me” (“Bastoni e pietre possono rompere le mie ossa, ma le parole non potranno mai farmi del male”), David Chipperfield fa riferimento ai versi di una filastrocca per bambini in cui figurano già delle immagini salienti ai fini della narrazione.