Costruiti rispettivamente nel 1960, 1970 e 1990, i tre edifici industriali del lotto hanno storie diverse ma nessuno di loro presenta qualità architettoniche importanti, salvo la grande altezza dei piani.
Rinascita di una tipografia
Origin Architect ha trasformato la Beijing Offset Printing Factory in una struttura teatrale che unisce alla cultura del teatro una riqualificazione funzionale per portare nuova vita al complesso urbano.
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- 05 giugno 2014
- Pechino
Le successive aggiunte, disordinate, hanno trasformato l’area industriale in un vero e proprio labirinto. La riprogettazione integrale coniuga la cultura teatrale e la sostituzione funzionale nella speranza di portare una nuova vitalità a questo grande complesso industriale urbano. Rispettando la memoria storica del sito, il fulcro della strategia di trasformazione è l’esaltazione della sovrapposizione di diverse culture industriali, in modo da resuscitarne la sua vitalità nascosta.
Rompendo il sistema di circolazione originale è stato liberato lo spazio per un sistema stereoscopico, fluido e libero dai vincoli precedenti: alcuni percorsi si arrampicano tortuosamente dal cortile al giardino pensile; alcuni sono sospesi trasversalmente da un edificio all’altro formando un corridoio aereo; altri ancora conducono direttamente in un ambiente o nel sottosuolo, portando la luce diurna negli spazi interni. In questo modo non esiste più un percorso univoco, i flussi si distribuiscono nei sentieri irregolari che attraversano i giardini, favorendo l’interazione tra spazio interno, esterno e paesaggio.
I tetti irraggiungibili e inutilizzati delle fabbriche sono riattivati dalle verande e diventano giardini pensili. Le differenze di altezza, paesaggio e sistemi di arrivo di ogni giardino formano un flusso di scenari stereoscopico. Sopperendo allo spazio a terra limitato, i giardini pensili offrono agli spazi interni il contatto con la natura, oltre ad essere luoghi di interazione e riposo che favoriscono l’ispirazione creativa. Dopo la rottura della rigidità dello spazio, le diverse composizioni ambientali cresceranno insieme alla creatività.
In contrasto con il sottile concept architettonico, la ristrutturazione ha visto l’utilizzo di materiali e tecniche costruttive a bassa precisione. Per preservare la forma originale e le qualità dell’acciaio sono stati rimossi tutti i processi e le decorazioni inutili, in modo da proteggere l’integrità e l’indipendenza di ogni materiale. I giunti sono stati realizzati nel modo più semplice e diretto possibile per rivelare la bellezza dell’essenzialità. L’acciaio naturalmente screziato e arrugginito dal passare del tempo e dai fenomeni atmosferici dialoga con i vecchi muri di mattoni esistenti, integrando i nuovi edifici con il tessuto storico.
Se il sistema delle verande può essere considerato come l’arteria del giardino, il teatro – realizzato al posto di un edificio fatiscente abbattuto – ne costituisce il cuore. Adottando la struttura architettonica di un capannone industriale, con colonne in acciaio e pannelli in Corten, l’edificio è in forte contrasto con le strutture teatrali alla moda. La sera, quando si apre la scena, il prospetto frontale del teatro si apre lentamente sul cortile, trasformandolo in uno spazio scenico all’aperto, senza confini precisi, ed eliminando il confine tra gli attori e il pubblico, tra la cultura e la vita quotidiana. L’intero giardino diventa un teatro all’aperto, diffuso e integrato con la vita della città.
Trasformazione della Beijing Offset Printing Factory, Art Gallery, Distretto di Dongcheng, Pechino
Tipologia: parco culturale e creativo
Architetti: Origin Architect
Architetto incaricato: Li Ji
Design Team: Zhang Hui, Lian Hui, Wang Jing
Consulenza ingegneristica: Sunshine Firm
Cunsulenza tecnica: Ren Aidong
Committente: Beijing Dongfangdaopu Culture Assets operation management Co. Ltd.
Completamento: 2014