È un fatto che risulta evidente dall'accostamento di un Dan Graham d'annata, analitico (Split-Level, "Two Home Home", Jersey City, 1966, e Homes for America, 1972) a un tardo, esperienziale Carl Andre (07515 Karlsplatz, 1992), oltre che dall'accostamento di un tardo, esperienziale Dan Graham (Portal, 1997, e Children's Pavilion, 1991, giocosa collaborazione con Jeff Wall) alle fotografie di Tobias Zielony, in cui persone e abitazioni popolari sono congelate nella loro iconografia di provocazione e di minaccia.
L'assenza di un criterio di controllo è decisamente insolita in una mostra d'architettura, e forse questa si può meglio definire una mostra d'arte sull'architettura. Il caso limite di questi fisici esperimenti concettuali è l'installazione di Bruce Naumann, a grandezza naturale, Room with My Soul Left Out, Room That Doesn't Care (1984), in cui il visitatore entra in uno di quattro corridoi perpendicolari che confluiscono in un pozzo centrale. Quando ci si avventura sulla grata metallica al centro dell'installazione un corridoio sprofonda immediatamente in basso, un altro si apre in alto. Un minimalismo architettonico quanto mai rigidamente lineare, un'intersezione aperta a ogni esito – o a nessuno.