Detto ciò, un certo valore si sviluppa intorno all'anti-iconico: ciò che viene sottovalutato, il bar all'angolo, il "visto e dimenticato", quel che si decompone in bellezza. Di fronte alle glorie cittadine, i simboli di anonimato, ovvero il rustico contrapposto al lucido, possono inalberare un certo orgoglioso romanticismo. Ma quando l'anti-iconico sta sulle stesse copertine e sugli stessi piedestalli dell'iconico diventa un paradosso e un luogo comune esso stesso: si pensi al fenomeno delle 'pornorovine' (e alla relativa reazione), in cui città in disarmo come Detroit vengono fotografate per i loro resti abbandonati e depressi. È corretto celebrare l'anti-iconico? E a che punto (se mai succede) la documentazione del luogo ne controbilancia lo sfruttamento?
La mostra evita ogni apoteosi del miserabile, così come evita di limitarsi a rimasticature dell'iconico da differenti punti di vista, mostrando forse i segni dell'usura e del tempo, ma comunque mostrandoci cose che abbiamo già visto
Un-Privileged Views
WUHO Gallery
6518 Hollywood Blvd., Los Angeles