Promo testo stripe
Immagine mobile promo

Rovine laureate

Porto, patria di ben due laureati Pritzker, ha investito recentemente sul turismo architettonico. Ciò nonostante, a questa politica non è corrisposta la volontà di tutela di tutte le realizzazioni di Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura.

Rame crudele
Portogallo, linea ferroviaria Lisbona-porto. Il treno si e arrestato dolcemente, anche se la fermata e imprevista. Il macchinista annuncia il motivo della sosta: i cavi di rame dei segnali sono stati rubati. La stessa sorte era toccata negli anni scorsi a uno dei capolavori dell'attivita giovanile di Alvaro Siza: tutti i pannelli in rame della copertura della piscina di Leca da Palmeira erano scomparsi (il tetto di un capolavoro dell'architettura? Come poteva essere successo?) e sono stati recentemente ripristinati.

Ladri impertinenti, si arrampicano su alte scale per assicurarsi il bottino. Ladri temerari, capaci di smantellare cavi dell'alta tensione, causando alle attivita delle loro vittime perdite maggiori di quanto non sia il valore della refurtiva.

Ovviamente, questi episodi sono collegati all'aumento del prezzo del rame e alla facilita di far perdere le tracce del malloppo non appena il rame e fuso. E una situazione paradossale, che ci pone dinanzi a due importanti questioni di natura architettonica. La prima riguarda la scelta di usare materiali di pregio per il rivestimento degli edifici: era proprio necessario che il tetto della piscina fosse di rame, o si può ritenere che un tetto di zinco sarebbe stato altrettanto idoneo? Come utente abituale della piscina, posso testimoniare delle qualita uniche del rame, i cui toni di verde creano un effetto del tutto particolare, eguagliato solo dall'intenso profumo dell'olio usato per proteggere il legno degli spogliatoi dai pungenti venti marini. Ma m'interessa maggiormente la seconda questione: come puo un ladro distinguere il valore di un capolavoro architettonico da quello di un traliccio ferroviario?

Altri due esempi degli infortuni architettonici di Porto sono rappresentati da edifici progettati da Eduardo Souto de Moura(ma farebbe alcuna differenza se si trattasse di edifici anonimi?). Il primo e la Casa das Artes, una commissione che Souto de Moura si e aggiudicato all'eta di ventinove anni e ha richiesto dieci anni per essere portata a termine confermando, alla fine, il talento dell'architetto. Come sede di rappresentanza a Porto del Ministero della Cultura, ha funzionato bene per un decennio.
In alto: la gronda della Boa Nova Tea House di Álvaro Siza a Leça da Palmeira, dopo l'intervento di ladri di rame che ne hanno distrutto parte delle
tegole. Sopra: la nuova copertura in rame della piscina di Leiça da Palmeira di Álvaro Siza, recentemente ripristinata dopo il furto dei pannelli avvenuto negli scorsi anni
In alto: la gronda della Boa Nova Tea House di Álvaro Siza a Leça da Palmeira, dopo l'intervento di ladri di rame che ne hanno distrutto parte delle tegole. Sopra: la nuova copertura in rame della piscina di Leiça da Palmeira di Álvaro Siza, recentemente ripristinata dopo il furto dei pannelli avvenuto negli scorsi anni
Mi ricordo di aver assistito proprio li, nel 1999, alla memorabile presentazione che Rem Koolhaas fece della sua Casa da Musica, il piu importante investimento di Porto 2001, quando la citta e stata capitale europea della cultura. Proprio nel 2001 Souto de Moura ha completato un altro edificio, di dimensioni piu contenute, situato a pochi minuti dalla Casa das Artes e concepito per ospitare gli archivi del piu vecchio cineasta vivente, Manoel de Oliveira. Oggi, dopo esser state abbandonate e saccheggiate, sia la Casa das Artes sia la Casa do Cinema Manoel de Oliveira sono chiuse.
Come John Soane, Souto de Moura ama le rovine.

Quando si e presentata la necessita di rimodernare il suo Mercado do Caranda, costruito a Braga nel 1984, l'architetto ha lasciato le tracce delle colonne preesistenti come fossero dei reperti. Qualche anno dopo, lo stesso edificio e stato nuovamente trasformato (questa volta per accogliere una scuola di musica) e i segni delle rovine hanno lasciato le loro tracce nel progetto. L'approccio estetico di Souto de Moura, comunque, non ha niente a che vedere con l'incuria che riduce in ruderi gli edifici contemporanei costruiti con soldi pubblici.
Il supermercato Unicoope
Domus, a Porto, opera poco
conosciuta di Álvaro Siza del
1972, attende la demolizione
finale
Il supermercato Unicoope Domus, a Porto, opera poco conosciuta di Álvaro Siza del 1972, attende la demolizione finale
Si potrebbe prendere in esame il drastico cambiamento politico avvenuto a Porto per cercare la ragione dell'abbandono di edifici di dimensioni contenute in favore di nuove costruzioni gigantesche. Potremmo pero anche aspettarci che l'unicita e il valore pubblico della figura dell'architetto funzionino come protezione per i suoi stessi progetti—tanto piu a Porto, dove una parte consistente degli investimenti recenti ha riguardato il turismo architettonico. Ma cio non pare essere vero.

Sappiamo che i furti di materiale pregiato sono legati alla crisi economica che investe l'Europa, e, in particolare, i Paesi del sud come il Portogallo. Sappiamo anche che la crisi e, in parte, collegata all'esagerata fiducia che era stata riposta nella crescita economica del settore edilizio. Nel corso degli anni Novanta e nei primi dieci anni del nuovo millennio, il Portogallo ha assistito a un'incredibile proliferazione di costruzioni pubbliche parzialmente finanziate con soldi della Comunita Europea: alcune di buona qualita, come la Casa das Artes, la maggior parte senza alcun particolare pregio. Tuttavia, il moltiplicarsi di edifici istituzionali non implica un aumento del budget delle istituzioni che essi ospitano. E alcune nuove istituzioni hanno prosciugato i fondi delle vecchie (indirettamente, la Casa da Musica di oma, terminata nel 2005, e il grande complesso della fondazione Serralves di Alvaro Siza, realizzato anch'esso nel 2005, hanno portato alla chiusura della Casa das Artes), creando un vuoto nel panorama delle istituzioni culturali di media dimensione a Porto.
Sappiamo che i furti di materiale pregiato sono legati alla crisi economica che investe l'Europa, e, in particolare, i Paesi del sud come il Portogallo.
Il supermercato Unicoope
Domus, a Porto, opera poco
conosciuta di Álvaro Siza del
1972, attende la demolizione
finale
Il supermercato Unicoope Domus, a Porto, opera poco conosciuta di Álvaro Siza del 1972, attende la demolizione finale
Un ulteriore esempio possono essere le rovine del supermercato Unicoope Domus, situato a meta strada tra la Casa das Artes e Casa Manoel de Oliveira, un'opera di Alvaro Siza del 1972. Tuttavia, considerare le condizioni in cui versa l'intervento di Sao Victor—disegnato da Siza e dal suo giovane collaboratore Souto de Moura insieme a mio padre, Domingos Tavares, che era direttore del team di progetto—puo servire a illustrare gli squilibri causati da questa situazione. Questa, in sintesi, la storia: subito dopo la rivoluzione dei Garofani, nel 1974, Siza ha costruito a Porto due complessi abitativi su grande scala, entrambi parte dell'operazione saal (Servicio de Apoio Ambulatorio Local). La contro-rivoluzione ha in qualche modo bloccato il processo, che dipendeva anche dalle capacita organizzative dei residenti, direttamente coinvolti nel progetto. Per molti anni, gli edifici saal hanno rappresentato sfacciatamente i segni delle battaglie politiche, mentre gli abitanti hanno dovuto sopportare i disagi dovuti al mancato completamento del programma. Uno dei due complessi e celato nel tessuto urbano, l'altro, costruito lungo una strada di grande comunicazione, e piu esposto.

Nel 2000, l'amministrazione locale e riuscita a terminare il restauro e il completamento di quest'ultimo, esprimendo soddisfazione per aver recuperato un altro capolavoro di Siza. Ma nessuno si e curato del blocco di Sao Victor meno visibile, che rimane tuttora in condizioni deprecabili.
All’esterno della Casa das
Artes (1981–88) di Eduardo
Souto de Moura a Porto, un
pannello per avvisi vuoto è
l’unico segnale dello stato
di rovina dell’edificio, ormai
chiuso da 10 anni
All’esterno della Casa das Artes (1981–88) di Eduardo Souto de Moura a Porto, un pannello per avvisi vuoto è l’unico segnale dello stato di rovina dell’edificio, ormai chiuso da 10 anni
Pare stiano arrivando tempi difficili. E, mentre i ladri di rame e i politici incapaci sembrano destinati a rimanere tra noi, dovremmo considerare sempre di piu la possibilita che il progetto architettonico possa resistere ai furti dei primi e all'approccio programmatico verso le nuove realizzazioni dei secondi. Guardando all'impressionante numero di edifici realizzati in Portogallo negli ultimi vent'anni (pubblici e privati, edilizia popolare o istituzionale) e di fronte all'attuale crisi economica, cosa rimane da fare agli architetti? A cosa serviranno le nostre competenze negli anni a venire, quando non ci sara piu bisogno di costruire? Chi ci paghera per demolire quello che non e piu in uso? Sapremo resistere alla dura realta dei ladri di rame?

L’Accademia Tadini sul lago d’Iseo rinasce con Isotec

Il sistema termoisolante Isotec di Brianza Plastica ha giocato un ruolo cruciale nel restauro di Palazzo Tadini, capolavoro dell'architettura neoclassica lombarda e punto di riferimento per il mondo dell'arte.

  • Informazione pubblicitaria

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram