"Bisogna accettare che il ruolo del giardiniere è di pari dignità a quello dell'architetto". —Brian Eno
Poco tempo fa, durante una delle lunghe tavole rotonde organizzate da Hans-Ulrich Obrist nel padiglione-giardino della Serpentine Gallery, il musicista, produttore e artista Brian Eno ha spiegato il suo modo di intendere la creazione di una composizione musicale partendo dalla differenza tra l'architetto e il giardiniere. "Un architetto", ha affermato, "almeno nel senso tradizionale, è una persona che ha in testa un'idea precisa del risultato finale. Il suo compito è controllare il resto della natura in misura sufficiente affinché la sua idea si realizzi". Un architetto, aggiunge poi, tiene così tutto sotto controllo. Un giardiniere, invece, "collabora con il complesso e imprescindibile processo naturale". I giardini sono così: nessuno di essi, nemmeno il mitico paradiso, può essere creato né controllato in ogni minimo dettaglio. Un giardino viene coltivato, si scelgono i semi migliori, dice Eno. Si spera poi che germoglino, confidando in un risultato plausibile. Carlos Murillo, ingegnere di formazione, architetto e poi giardiniere per vocazione, nasce nel 1925 a Culiacán, capitale dal clima estremo dello stato messicano di Sinaloa. Studia all'Università di Guadalajara, dove si laurea nel 1948. S'iscrive a ingegneria perché allora, in questa città, non esisteva ancora la facoltà di architettura, che sarà poi fondata nel 1949 da Ignacio Díaz Morales e da altri rinomati architetti locali. Negli anni Cinquanta, di ritorno a Culiacán, Murillo costruisce la casa di Francisco Ritz, la sua prima opera, un chiaro esempio dell'influenza dell'architettura internazionale in Messico: mura slegate, grandi finestroni, tetto piatto.
Come il giardino in cui s’iscrive, il progetto è un’opera in fieri, aperta, ferma nelle intenzioni, anche se variabile nei dettagli
Team di progetto: Tatiana Bilbao, David Vaner, Catia Bilbao (master plan), Israel Alvarez, Mariana Tello, Eliza Figueroa, Lina Rúelas, Sebastián Córdova, Carlos Leguizamo, Paola Toriz, Ana Yumbe, Julieta Sobral de Elía, Roberto Rosales (design)
Modelli: Mauricio Rodriguez, Roberto Rodriguez, Isais Corona, Omar Diaz, Ana Castellá, Essiak Fernandez, Thorsten Englert, Adriana Carvalho
Ingegneria strutturale: IESSA S.A DE C.V, Javier Ribe Supervisione di cantiere: Paralelo, Estandares Globales en Arquitectura, Arturo Barbosa
Ingegneria idraulica: QM Ingeniería, Jorge S. Quintana
Lighting Design: Luz en Arquitectura, Kai Diederichsen
Progettazione del paesaggio: TOA, Taller de Operaciones Ambientales
Programma artistico e curatela: Patrick Charpenel
Cliente: Sociedad Botánica de Culiacán
Superficie: 109.250 mq
Fase progettuale: 2004—oggi
Periodo di costruzione:
2004—2007 (fase 1)
2007—2011 (fase 2)
2011—2014 (fase 3)