La storia inizia con libro di de Botton The Architecture of Happiness (trad. it. di Stefano Beretta, Architettura e felicità, Parma, Guanda, 2006) e dopo anni di riflessioni sul ruolo del buon progetto d'architettura l'autore ha iniziato a commissionare case di vacanza in giro per l'Inghilterra. Le case si possono affittare a settimana o per il week-end e possono ospitare comodamente da due a otto persone. Il criterio nel conferire l'incarico dei cinque edifici ad autori tra cui c'è l'eremita svizzero Peter Zumthor è stato semplicemente la qualità, per consentire al pubblico generale di intuire che l'architettura moderna può non solo essere accessibile e interessante, ma forse essere anche qualcosa di più profondo.
MVRDV ha iniziato cercare un sito nel Suffolk andando a esplorare spiagge e chiese, tentando di trovare una stalla in rovina da restaurare. Sono capitati in un pezzo di terra sperduto su due quote, con uno stagno pieno di rane, disseminato di stalle in rovina. Invece di tentare di trasformare una struttura preesistente, gli architetti hanno deciso di accettare il linguaggio vernacolare locale dei tetti a spioventi, nonché la superficie di una normale stalla, e di limitarsi a estruderla orizzontalmente finché non si potesse più spostarla oltre.
La casa perciò in pianta è incredibilmente semplice, ma all'interno tradisce la sua struttura complessa. Ampie travature rivestite di frassino corrono a zig-zag lungo ogni parte visibile. Un corridoio inizia con una cucina ed è fiancheggiato da una serie di quattro stanze da letto una dopo l'altra, fino a raggiungere l'ampio e accogliente soggiorno dalle pareti di vetro, che sporge sull'erba in direzione dello stagno. Il rivestimento può essere definito come di piastrelle a specchio. Lucidissimi strati di acciaio inossidabile che distorcono e riflettono i prati intorno. "Diventa una specie di favola", dichiara Mass. "Non è più così banale." Un bel tocco è dato dall'altalena per bambini che oscilla al centro del corpo a sbalzo.
L'arredamento di ogni stanza è magistralmente progettato dallo studio olandese Makkink & Bey, benché gli onnipresenti montaggi grafici pixelati, che nelle intenzioni dovrebbero servire a collegare i vari spazi, siano alquanto discutibili. "Certe volte si va in una casa di vacanza e non c'è traccia del proprietario", spiega Mass. "Volevamo lasciare delle tracce. Perciò ecco dei libri, dei mobili, dei quadri." Ha ragione, ma i libri sembrano decisamente autocelebrativi invece che semplici letture interessanti per gli ospiti. I cataloghi storici di MVRDV probabilmente non troverebbero posto nel mio elenco dei libri da leggere in vacanza, ma per passare il tempo ci sono anche libri di cucina e opere filosofiche di Alain de Botton.
Benché più correttamente noti per la loro radicale edilizia residenziale di massa e anche per la loro urbanistica, gli architetti di questo piccolo studio perfettamente organizzato sono spensierati e divertenti, come Mass sa bene: "C'è dell'ironia in questo edificio? Certo che sì. Ma in olandese come in inglese credo che se si arriva all'ironia vuol dire che si sono superate tutte le difficoltà." Beatrice Galilee