A.S*, university residence in the Azores

Sull'isola di São Miguel, nella zona est di Ponta Delgada, la casa per gli studenti si innesta come un pettine nel paesaggio. Design Pedro Machado Costa, Célia Gomes, A.S*. Testo Carlos Sant'ana. Foto Fernando Guerra | FG+SG.

Per molti aspetti, il Portogallo è un Paese tradizionalista e conservatore. Il nuovo è generalmente malvisto, a meno che non venga presentato nella cornice snob di una mostra – d'altra parte, tutti in fondo sanno che non si tratta d'altro che di un mezzo per apparire all'avanguardia. In un contesto del genere, nonostante l'esistenza di molti noti e rispettati professionisti, non sorprende se l'architettura portoghese non è innovativa e gli architetti più giovani hanno a malapena la possibilità o la determinazione per dimostrare il loro valore. La generazione Y, così l'ha defi nita Pedro Gadanho in Metaflux, si divide tra battistrada e gregari, il che non lascia spazio ad alcuna ambiguità o incertezza: o si segue l'approccio tradizionale, insegnato all'università, oppure, per uscire dal "Paese della noia", si assumono le infl uenze globali e si comincia a esplorare una propria strada.

Una generazione divisa, quella degli under 40, ha avuto tuttavia l'opportunità di viaggiare e sperimentare la vita e l'architettura a un livello più globale, maturando esperienze accademiche e professionali al di fuori dei confi ni nazionali. Pedro Costa e Célia Gomes di a.s* ne fanno parte, e ora, partendo dalle innegabili infl uenze che il loro soggiorno in Olanda e a Macao ha avuto sul loro processo progettuale, hanno il diffi cile compito di iniettare la contemporaneità e la diversità nell'architettura portoghese. L'University Residence, sorto sull'isola di São Miguel, nelle Azzorre, occupa una parte importante in questa ricerca professionale. Il concorso si è tenuto nel 1998, ma sono stati necessari nove anni per sviluppare completamente il progetto. Il sito fa parte di un'area industriale alla periferia del capoluogo, Ponta Delgada, un misto di vecchi edifici industriali e scadente edilizia popolare di periferia. Del resto, come ha scritto Manuel Gausa: "La città contemporanea non può continuare a essere assimilata a un singolo luogo ideale – da completare o ricostruire – né a un unico o possibile modello formale, ma dovrebbe piuttosto essere considerata uno spazio molteplice, decomposto e imbastardito, dinamico e perennemente incompleto fatto di coesistenze ed evoluzioni interattive e collegate".

Questo progetto può essere descritto come il "luogo dei luoghi", come risultato di un approccio negoziato tra edifici e paesaggio. Le componenti del programma (alloggi e relative strutture per trecento studenti) risultano distribuite su quattro edifici sospesi sopra una sequenza di strisce di terreno coltivato a parco, ognuna con caratteristiche diverse. La Car Parking Strip e la Urban Stroll Strip fungono da area di connessione; la Green Strip è una frontiera visuale, la Central Park Strip gestisce la distribuzione interna, mentre la Events Strip è il luogo in cui accadono le cose: un aranceto, un campo di gioco, un giardino e un labirinto per gli amanti, una pista ciclabile e, infine, il sentiero rurale conosciuto anche come Canada and the Meadow Strip, un'area verde multiuso. Si tratta di un lavoro tra il poetico e il pragmatico, che ha portato qualcosa di nuovo in Portogallo grazie a un approccio originale all'architettura, in cui la tradizione si fonde con la contemporaneità. Esplorando incessantemente nuove strade per la pratica architettonica, con questo progetto a.s* stabiliscono un punto di svolta per la giovane generazione di architetti portoghesi.

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